Sassari - Circa mille reperti archeologici di veri periodi sono stati recuperati dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Sassari che hanno denunciato 31 persone di varie regioni d'Italia. Le indagini sono iniziate alla fine dell'anno scorso quando i militari hanno individuato un cagliaritano appassionato di archeologia che vendeva su un noto sito web reperti e monete puniche, della Magna Grecia, dei periodi romano repubblicano e imperiale e bizantino. Sono state, in un secondo momento, identificate altre trenta persone che, a vario titolo, acquistavano e rivendevano gli oggetti. Il volume d'affari, in alcuni casi, ha superato il milione di euro. I carabinieri hanno eseguito una cinquantina di perquisizioni domiciliari in vari centri dell'isola e del continente, che hanno permesso di recuperare oltre 9.000 monete in oro, argento e bronzo, 368 pezzi tra vasi ed anfore, stucchi, sculture e bronzee, fibule e monili bronzei, ampolle vitree, punte di freccia, sigilli bronzei e circa 200 frammenti di reperti archeologici.