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13 Novembre 2009 ARCHEOLOGIA
Telegraph.co.uk
La distruzione delle foreste ha causato la caduta di Nazca
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Gli archeologi che esaminano i resti di Nazca, che un tempo fiorì nelle valli della costa a sud del Perù, ha scoperto una sequenza di eventi antropici che hanno portato al loro''catastrofico''crollo intorno al 500 d.C.

La civiltà Nazca, nota per la creazione di grandi disegni nel deserto, che possono essere visti solo dal cielo, scomparve anche perché danneggiò il fragile ecosistema che la ospitava.

Oliver Whaley, dei Royal Botanic Gardens, Kew, ha dichiarato:''Gli errori della preistoria ci offrono lezioni importanti per la nostra gestione delle fragili, zone aride nel presente.''

Nello studio pubblicato sulla rivista Latin American Antiquity, i ricercatori hanno trovato che i Nazca liquidarono grandi aree di foresta per far posto alla propria agricoltura, nel corso di molte generazioni.

In tal modo, l'albero huarango, che un tempo ricopriva quella che oggi è una zona desertica, è stato gradualmente sostituito da colture come il cotone e il mais.

Ma gli alberi erano fondamentali per il fragile ecosistema del deserto, poiché apportavano una maggiore fertilità del suolo e l'umidità e contribuivano a mantenere il fragile ecosistema dei Nazca, con i loro canali d'irrigazione vulnerabili, hanno detto i ricercatori.

I Nazca infine tagliarono tanti alberi che raggiunsero un punto di non ritorno, e l'ecosistema rimase irrimediabilmente danneggiato e condannato all'aridità.

Poi si verificò un'alluvione come quelle provocate da El Nino, ma il suo impatto sarebbe stato di gran lunga meno devastante se ci fossero state le foreste che proteggevano l'ecologia delicata del deserto.

Il Dr David Beresford-Jones, del McDonald Institute for Archaeological Research all'Università di Cambridge, ha detto:''Si trattava di foreste molto particolari. L'albero huarango è un notevole fissatore di azoto ed era un'importante fonte di cibo, foraggio, legname e combustibile per la popolazione locale.

''Era la specie-chiave dell'ecologia in questa zona del deserto, migliorando la fertilità del suolo e l'umidità, migliorava il microclima estremo del deserto sotto la sua chioma e offriva sostegno della pianura alluvionale, con uno dei sistemi più profondi di radici di ogni albero conosciuto.

''Con il tempo, la deforestazione graduale superò la soglia ecologica - nettamente definita in ambienti quali il deserto - l'esposizione ai venti della regione del deserto provocò effetti straorinari straordinari e El Nino portò grandi inondazioni.''

Lo studio contraddice la visione popolare che i popoli nativi americani abbiano sempre vissuto in armonia con l'ambiente, fino alla conquista spagnola.