La regina egiziana Cleopatra fu solo una bellissima seduttrice, o fu anche scienziata e filosofa? Una recente ricerca mostra che gli studiosi arabi in tempi medioevali rispettassero le sue capacità intellettuali, e sfida alcuni preconcetti moderni circa le relazioni tra la scienza e l´Islam.
Si dice che la storia sia scritta dai vincitori, ed è per questo che forse la nostra idea di Cleopatra[i] è quella di una mangiatrice di uomini dagli occhi dipinti di kohl, che commise suicidio con l´aiuto di un serpente; i Romani che la sconfissero nel 31 a.C., scrissero la storia che influenza la nostra prospettiva sul periodo.
Ma una visione alternativa è emersa dalla ricerca che sarà pubblicata all´inizio del mese di dicembre: Cleopatra come una donna di intelletto superiore, che amava partecipare a discussioni filosofiche e scientifiche con i suoi pari. Secondo Okasha El Daly, un egittologo del Museo Petrie di Archeologia Egiziana presso l´University College di Londra (UCL) nel Regno Unito, questo è il modo in cui gli studiosi arabi pensavano alla regina sfortunata più di 800 anni dopo la sua morte.
"Cleopatra è una scienziata, è un dottore in medicina, una donna che ha inventato una teoria matematica, e soprattutto, una rinomata filosofa" ricorda il dr El Daly dai molti testi medioevali che ha consultato, che parlano di come lei "tenesse quasi ogni settimana seminari nella sua corte, ai quali ella stessa presenziava, insieme a scienziati e filosofi, partecipando alla discussione, sullo stesso livello, su ogni genere di argomento filosofico e scientifico." Aggiunge che ogni qual volta si riferissero a Cleopatra, gli studiosi arabi medioevali "la indicavano sempre come un´eminente studiosa e filosofa" e dice che "avevano un concetto altissimo della famosa regina".
Il DR El Daly ha scoperto queste opinioni nel leggere manoscritti arabi medioevali ancora non pubblicati, sparsi per le grandi biblioteche in giro per il mondo. Ha trovato inoltre evidenze che questi stessi studiosi comprendessero la natura e la funzione dei geroglifici egiziani, e che lo facessero "perfettamente e correttamente mille anni prima di Champollion", il francese accreditato della decifrazione dei geroglifici nel 1820 con l´aiuto della Stele di Rosetta.
La ricerca ha anche scoperto un ricco immaginario della scienza egiziana, come descritta dagli arabi medioevali: "Attribuivano all´Antico Egitto ogni genere di [cose], dall´invenzione di fantastici telescopi e sistemi di illuminazione - addirittura l´illuminazione centralizzata di un´intera città – per mezzo dell´energia solare" racconta El Daly. Questi studiosi ritengono ad esempio che il Faro di Alessandria (a destra una ricostruzione) fosse in realtà anche una sistema di difesa, che preconizzava lo "scudo stellare" statunitense dei tempi moderni, spiega. "Non era soltanto una luce per guidare le navi, era anche un magnificente telescopio ed aveva un´immensa lente che poteva incenerire le navi nemiche che si apprestavano ad attaccare l´Egitto."
IL DR Daly spiega che non è chiaro dalle fonti medievali in che misura tali storie siano basate su fatti andati in seguito perduti per gli studiosi occidentali, e quanto invece siano basate sugli assunti e l´immaginazione dei loro autori. Ma sostiene che quel che lo ha affascinato di più è la percezione, tra gli studiosi arabi, di un elevato livello di progresso scientifico nell´antico Egitto, e ritiene che queste scoperte sfidino i preconcetti moderni su differenti livelli. Uno di essi è l´idea, diffusa tra i suoi colleghi contemporanei, che i testi arabi abbiano poco da offrire agli egittologi. Un altro è l´assunto secondo cui i musulmani non avrebbero mai avuto molto interesse nella scienza. Egli vorrebbe inoltre "attirare l´attenzione sul mondo Arabo, per rivalutarne l´eredità culturale".
I testi che El Daly ha esaminato furono scritti nell´Età dell´Oro del mondo islamico, mentre i paesi europei emergevano appena dall´età oscura del periodo medioevale, attorno all´800 d.C. I testi che hanno rivelato una conoscenza dei geroglifici erano essenzialmente incentrati sull´alchimia, "l´antesignana della moderna chimica" ma gli studiosi di quel tempo erano anche importanti per le loro conoscenze ed invenzioni in un numero di altri settori, inclusa la matematica, la medicina e l´astronomia, la maggior parte delle quali fu sviluppata dall´antica Grecia. Questa conoscenza aiutò a modellare la cultura occidentale, dal momento che i cavalieri cristiani erano spesso profondamente impressionati dalle conoscenze che apprendevano in Terra Santa e furono influenzati da esse quando tornarono in Occidente dalle Crociate.
Il Dr El Daly, che è egli stesso egiziano, sostiene che dovrebbe essere riconosciuto maggior credito al mondo islamico per lo sviluppo della sua cultura nel tempo passato. "Dal mio punto di vista i musulmani medioevali sembrano avere avuto un´ampia conoscenza di quel che è la scienza, " ha spiegato. "Nei fatti usano la parola "scienza" piuttosto spesso, anche per descrivere lo studio della poesia, perfino del sesso. Si dedicavano ad aree piuttosto ampie del sapere. E quando si osserva lo stato attuale della cultura musulmana, si può solo provare dolore per quanto sia calato il suo livello. Nell´Islam medievale i popoli usavano acquisire il sapere da dovunque provenisse, senza riguardo al suo background etnico o religioso. E ora noi musulmani abbiamo davvero necessità di imparare dal nostro passato."
[i] CLEOPATRA (70-32 a.C.) fu l´ultimo sovrano dei Tolemaici in Egitto, incoronata regina da Giulio Cesare nel 48 a.C. Arrivò a Roma come sua signora, ma una volta giunta lì ebbe una relazione con Marco Antonio. Commise suicidio dopo che la flotta egiziana fu sconfitta da Augusto, primo Imperatore di Roma, e le truppe del suo alleato, Antonio, si rifiutarono di combattere (dall´Atlante della Storia del Mondo).
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