sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
28 Agosto 2009 ARCHEOLOGIA
Pierre-Yves Julien AFP
La stazione della metropolitana di Algeri: legame con il passato
tempo di lettura previsto 3 min. circa

ALGERI - Operai che scavavano le fondamenta di una nuova stazione della metropolitana della capitale in Algeria sono incappati in una vera e propria miniera archeologica, che come un "viaggio nel tempo" apre una finestra su 2300 anni di storia.

Le reliquie del periodo coloniale francese si trovano sopra quelle del periodo ottomano, poi quelle riguardanti il Medio Evo e l'antico periodo romano.

Poi vengono quelle che gli archeologi sperano siano rovine dal periodo punico - quando i commercianti fenici si stabilirono nel nord Africa con avamposti, nel primo millennio a.C.

I lavori della stazione della metropolitana sono stati interrotti e archeologi e studiosi hanno sostituito gli operai sul sito, posto proprio alla fine della Casbah, il cuore storico della capitale, immesso nella Lista del Patrimonio Mondiale dall'UNESCO nel 1992.

Recinzioni impediscono l'ingresso alla zona a Piazza dei Martiri, e lo scavo si svolgerà proprio accanto alla grande moschea del XII secolo.

Le squadre di operai specializzati sondano il terreno sotto il vigile sguardo degli archeologi algerini e francesi.

In poche settimane, una zona comprendente varie decine di metri quadrati è stata aperta, confermando le prime risultanze da parte della autorità culturali della città nel 2008.

Gli esperti inizialmente hanno scoperto reliquie dall'inizio della colonizzazione francese nel 1830, poi resti precedenti, del periodo ottomano, sono venuti alla luce.

"Qui c'è il laboratorio di un fabbro ferraio con la sua fucina ancora visibile", ha detto Kamel Stiti, co-direttore degli scavi e membro del centro nazionale dell'Algeria per la ricerca archeologica.

"Questo sito è la prova che qui si trovava un intero quartiere di artigiani", ha detto.

Stiti ritiene che il quartiere ottomano sia stato costruito sulle rovine della città medievale, le tracce della quale sono anche state trovate, insieme con numerosi sepolcri e scheletri completi.

Sotto ci sono i resti di una chiesa paleocristiana, risalente al secolo IV-V d.C., ha dichiarato Francois Souq, direttore per la regione del Mediterraneo presso l'Istituto Nazionale di Ricerca preventiva (INRAP) nella città francese di Nimes.

Le basi delle colonne sono ancora visibili, e circondano una navata di circa 20 metri di larghezza, con il pavimento coperto di mosaici.

La speranza degli archeologi è che, scavando un pò più a fondo, si scoprano resti risalenti all'epoca punica, quando i Fenici costruironoo uno stazioni commerciali lungo questo tratto di costa, lungo 1200 chilometri.

Uno dei porti era Icosium, l'antica città su cui ora sorge Algeri.

Gli archeologi credono che Icosium sarebbe sia fondata nel secolo III a.C., anche se essi ammettono che la loro conoscenza è limitata.

Tra i pochi indizi finora c'era una pentola di denaro scoperta durante la costruzione di una strada nei pressi della Casbah.

Essa conteneva monete con l'iscrizione punica di Icosium e l'effigie di un uomo che avrebbe potuto essere Melqart, il dio fenicio.

Consapevole del valore del patrimonio che solo ora è venuto alla luce, le autorità algerine nutrono la speranza di incorporarlo nel sito della futura stazione della metropolitana.

Esse hanno chiesto di venire ad aiutare l'INRAP con consigli, sui modi di preservare questo straordinario patrimonio archeologico - la prova di più di 2.000 anni di storia algerina.