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12 Agosto 2009 ARCHEOLOGIA
LAURA LARCAN Repubblica.it
"Nello", il guerriero di Nettuno nella tomba di 5mila anni fa
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ROMA - Lo chiamano "Nello", come il carabiniere che l'ha scoperto il 16 maggio scorso nell'area del poligono militare di Torre Astura, presso Nettuno, a pochi metri dal mare. Alto quasi un metro e settanta centimetri, potrebbe essere stato ucciso da una freccia fatale scagliata contro il suo costato, come quella ritrovata accanto al suo corpo. E' il guerriero preistorico datato al III millennio a. C. con uno scheletro in perfetto stato di conservazione, rinvenuto in una tomba a fossa insieme al suo corredo funebre formato da due pugnali con lama in selce di undici e quattordici centimetri, una punta di freccia di selce e sei vasi in ceramica tutti integri.

A presentare l'eccezionale scoperta, oggi presso il comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale, il comandante Raffaele Mancino, la sopraintendente archeologica del Lazio Marina Sapelli Ragni e il responsabile archeologico dell'area Francesco Di Mario. Anche il Lazio ha il suo "Uomo di Similaun", per citare la famosa mummia dell'uomo del ghiaccio, che al momento appare quasi contemporanea di "Nello".

La scoperta ha dell'incredibile. Lo scheletro è stato trovato in una macchia mediterranea incontaminata ma anche in balia delle mareggiate e delle erosioni marine, durante una delle sistematiche attività di controllo delle aree archeologiche. "Stavolta stavamo controllando la zona costiera del Lazio - racconta Raffaele Mancino - l'equipaggio in elicottero dall'alto e la pattuglia a piedi. L'occhio esperto ha individuato una fenditura nel terreno che ci ha insospettito: forse uno scavo clandestino, invece era l'erosione dell'alta marea che aveva scoperto la fossa della tomba. Siamo stati tempestivi; un ritardo e le maree dell'estate avrebbero distrutto tutto". Al momento del rinvenimento, lo scheletro e i reperti erano completamente immersi nell'acqua marina. Il recupero e stato quasi una corsa contro l'alta marea.

Di Mario sottolinea: "L'area era soggetta a mareggiate. Molte ossa sono state spostate in modo innaturale proprio dalle onde del mare. Tant'è che lo scheletro, seppur completo, manca dei piedi, perché erano verso il mare e la mareggiata l'ha trascinati via". E aggiunge: "Le tombe di quel periodo sono a botticella, ma questa è stata trovata a fossa probabilmente scoperchiata dall'erosione del mare".

E' la sepoltura di un uomo, come indicano le ossa del bacino, oltre ai due pugnali e la freccia di selce. La forma della tomba è ovaloide di circa 180 centimetri di lunghezza e un metro di larghezza scavata nell'argilla. Sulla datazione avverte la sopraintendente: "Ad una prima analisi è riferibile all'eneolitico, fase tra neolitico e bronzo, conosciuta anche come età del rame - racconta Marina Sapelli Ragni - periodo attestato in Italia seppur con rari esempi. Oggi i primi confronti sono con le tombe della necropoli del Gaudo a Paestum".

Ma il pensiero vola immediato a Oetzi, l'uomo di Similaun: "Sono contemporanei, Oetzi è propriamente del neolitico, Nello dell'enelotico, ma gli studi antropologici verificheranno più nel dettaglio la datazione", avverte Sapelli Ragni. D'interesse, gli elementi del corredo, sei vasi in ceramica disposti intorno al corpo, dove spicca il grande vaso a fiasco vicino ai piedi. Proprio il vaso richiama le somiglianza con la cultura del Gaudo.

E conferma che il Lazio fosse un punto d'incontro e di flussi migratori. "Nettuno - dice Di Mario - è un territorio frequentato fin dal paleolitico ma anche molto abitato nell'età del bronzo. Questo ritrovamento apre un capitolo nuovo che aggiorna le carte archeologica del comune". Lo scheletro verrà trasferito nel laboratorio del Santuario di Ercole vincitore a Tivoli per essere sottoposto a indagini antropologiche, insieme al corredo che sarà restaurato.

E per il futuro museale del guerriero "Nello", l'assessore alla Cultura del Comune di Nettuno, Giampiero Pedace rivendica la pertinenza a Nettuno: "Noi abbiamo il Forte Sangallo, struttura museale che già raccoglie testimonianze antiche del territorio e sarebbe la cornice più idonea e perfetta". Dopo l'importante scoperta, la sopraintendenza, d'accordo col reparto dei carabinieri, sta setacciando l'area per verificare la presenza di una necropoli.

IL VIDEO: http://roma.repubblica.it/multimedia/home/7087241