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13 Febbraio 2009 ARCHEOLOGIA
howstuffworks.com
ALCUNE "TAVERNE" GRECHE... ERANO BORDELLI!
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Nuove ricerche archeologiche potrebbero chiarire la vera funzione dei "kapeleia", le cosiddette taverne delle case greche, che hanno fatto discutere a lungo gli studiosi.

Benché si pensi di solito che i "kapeleia" fossero antiche "taverne", vi sono alcuni ritrovamenti che pongono dei dubbi.

"Se erano taverne erano molto ben nascoste. Sappiamo che si trattava di locali d'uso pubblico, ma non siamo in grado di trovare nessuna prove fisiche del loro uso come taverne o osterie", ha detto Clare Blazeby Kelly, dell'Università inglese di Leeds, nel presentare la sua ricerca della scorsa settimana presso all'incontro annuale dell'Archaeological Institute of America a Philadelphia

Sospettando che gli archeologi avessero trascurato qualcosa, la Blazeby ha riesaminato gli oggetti rinvenuti in diverse case private in tutta la Grecia continentale, risalenti al periodo tra il 475 ed il 323 a.C., ed è rimasta colpita dal fatto che in alcune case c'erano centinaia di tazze per bere - troppe, anche per famiglie benestanti che tenevano sontuose feste.

La spiegazione più probabile, secondo Blazeby, è che quelle case greche fossero utilizzate come una specie di "pub".

"Non era proibito che parte di una casa fosse utilizzata per fini commerciali, con l'accesso diretto dalla via, come un negozio, o addirittura che il cortile di casa fosse usato per le transazioni commerciali", ha detto.

Le mura domestiche potrebbero avere ospitato anche altre attività meno lecite. Infatti, bere, mangiare e fare sesso erano attività ricreative che si svolgevano spesso insieme, nelle case della Grecia antica.

Presentando la sua ricerca sulla prostituzione in Atene classica, Allison Glazebrook della Brock University di St. Catharines, Ontario, si è detta d'accordo sul fatto che l'interpretazione dei resti dell'antica Grecia è spesso una sfida. In alcuni casi, ha sostenuto, gli edifici che si pensa fossero semplici case erano invece "porneia", dedicata ad attività di mercimonio sessuale.

"Non vi è alcuna prova archeologica che dimostri come fossero le case adibite a tale funzione, nell'antica Grecia.

Possibili indicatori per distinguere una "casa chiusa" o bordello, da una normale sono non solo il numero di tazze per bere, ma anche la presenza di più ingressi, l'esistenza di parecchie "oikemata" o stanzette. L'attività in un bordello di solito era spesso indicata in diversi testi di greco antico con l'eufemismo "star seduti in uno spazio stretto" ... e poi, l'abbondanza di cisterne e pozzi era giustificata dal fatto che era di uso comune nell'antica Grecia di fare il bagno dopo il sesso.

Quest' interpretazione per questo tipo di case greche getta una luce nuova sull'economia di tutta la Grecia classica. I Greci semplicemente facevano tutto in casa. "La mia ricerca mostra che molte delle attività commerciali erano inserite all'interno della mura domestiche", ha detto Blazeby a Discovery News.