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19 Gennaio 2009 ARCHEOLOGIA
algheronotizie.it
Un ritrovamento di straordinaria importanza
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ALGHERO - I primi ritrovamenti di ossa umane nelle settimane scorse, poi sempre di più, fino alle tombe medievali intatte. Scheletri certamente anteriori alla fine del Cinquecento, a quel periodo in cui i Gesuiti (dopo il 1589) avviarono i lavori di quell´imponente Collegio, oggi noto come Lo Quarter, che da qualche mese è al centro di imponenti e radicali opere di restauro e rifunzionalizzazione. Pagine di storia che stanno emergendo dal terreno, grazie ad una ormai collaudata ed efficace collaborazione tra l´Amministrazione comunale di Alghero (responsabile Geom. Ingrid Crabuzza), la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro (Dott.ssa Daniela Rovina) e l´Università di Sassari (Prof. Marco Milanese).

Il complesso architettonico del Collegio gesuitico di Alghero si trovò a convivere per molto tempo con l´importante cimitero urbano del San Michele, le cui sepolture stanno appunto emergendo proprio in questi giorni. Sepolture di bambini – numerose – ma anche adulti, che l´archeologa Dott.ssa Alessandra Deiana e l´antropologa Dott.ssa Patrizia Olia stanno riportando in luce subito al di sotto dei pavimenti del piano terreno dell´edificio ed altri chiari segni di sepolture medievali nel cortile, sul fianco della chiesa di San Michele, fatta ricostruire dai Gesuiti nel 1661 in luogo di quella più angusta e malsana di epoca medievale.

"Quella che si sta scoprendo con lo scavo d´emergenza in corso – afferma il Prof. Marco Milanese, Ordinario di Archeologia presso la Facoltà di Architettura dell´Università di Sassari e direttore scientifico della ricerca - non è la traccia di una sola storia, ma di più storie, a partire da quella di un importante cimitero medievale usato per secoli, anche successivamente l´arrivo dei Gesuiti, che solo nel 1625 ne ottennero lo spostamento presso la Cattedrale, ma che in alcune sue parti fu comunque utilizzato fino all´inizio dell´Ottocento. Le tombe che si stanno scoprendo in questi giorni sono di particolare importanza, in quanto con elevata probabilità appartengono a persone vissute ad Alghero nel Medioevo. Le sepolture sono infatti tagliate dalle fondazioni dell´edificio del Collegio e quindi necessariamente preesistenti e probabilmente di molto tempo".

Il Prof. Milanese prosegue sottolineando l´interesse storico del ritrovamento: "E´ la prima volta che ad Alghero si rinvengono sepolture medievali, il cimitero è ampio e rappresenta per la città una fondamentale occasione per acquisire un campione di resti scheletrici della popolazione medievale. Su di questi potremo realizzare un ampio programma di indagini, a partire dal DNA, confrontandolo con quello di scheletri di algheresi del Sei e del Settecento degli scavi di Piazza Santa Croce o rinvenuti nelle indagini al Duomo e con la popolazione attuale. Un modo scientificamente fondato ed innovativo per lavorare sul tema identitario della comunità locale algherese, sul quale esistono certamente importanti studi storici, ma a partire da questo ritrovamento anche le analisi scientifiche e l´archeologia potranno in tal modo dire la propria".