Tsunami simili a quello che devastò l´antica Alessandria, nel 365 d.C. potrebbero colpire il Mediterraneo con relativa frequenza, sostiene un nuovo studio.
Gli scienziati del team di Beth Shaw dell´Università di Cambridge in Inghilterra, hanno individuato la falda geologica – a largo delle coste di creta – che probabilmente scivolò durante un violento terremoto e causò tsunami nell´antichità.
Imponenti terremoti – di magnitudo superiore a 8 – potrebbero colpire il Mediterraneo ogni 800 anni circa, suggeriscono i ricercatori. Ma altri scienziati sostengono che non si conosce ancora abbastanza circa queste antiche faglie per prevedere quanto spesso le scosse possano colpire. Sostengono invece che il disastro del 365 rimarrebbe unico.
Gli autori del nuovo studio hanno misurato resti di coralli, alghe, ed altre forme di vita marina lungo le coste di creta. Le scoperte indicano la data in cui la parte occidentale di creta si sollevò improvvisamente, rinforzando il legame tra questo evento e lo tsunami.
Il team ha circoscritto la data del sollevamento a pochi decenni di distanza dal 365, rafforzando l´idea che lo scivolamento verso l´alto avvenne in un unico scossone.
"Dieci metri di innalzamento in un solo colpo costituiscono un fenomeno enorme" sostengono gli studiosi.
Per 150 anni gli studiosi avevano ipotizzato che qualcosa di molto particolare fosse avvenuto a largo di creta. Quando il Capitano Thomas Pratt mappò il mare Egeo attorno a metà dell´800, notò un antico porto romano sull´isola collocato in posizione elevata, e asciutto, circa 6 metri sul livello del mare. Successive ricerche collegarono questo evento allo tsunami del 365. Gli archeologi hanno trovato scheletri sotto edifici che crollarono con monete datate a questo periodo. Altri segni di distruzione sono stati trovati in aree più distanti, da Cipro alla Libia.
Gusci di molluschi dalla vecchia linea di costa di creta sono stati datati approssimativamente allo stesso periodo.
Lo tsunami destò viva impressione nella gente dell´epoca. Lo storico Ammiano Marcellino documentò gli eventi devastanti dell´evento ad Alessandria d´Egitto.
Gli studiosi hanno usato un modello computerizzato per stimare la dimensione delle onde dell´antico tsunami. I dati mostrano che alcune coste furono colpite più duramente di altre, e le scoperte corrispondo alle evidenze storiche e archeologiche di danni nella regione. Il team ha usato inoltre misurazioni della linea di costa di creta per individuare la faglia che causò lo scivolamento lungo una sporgenza sottomarina chiamata Trincea Ellenica. La faglia di recente scoperta si trova presso una faglia più ampia nota per correre lungo la regione, laddove due placche continentali urtano l´una contro l´altra. (Vedi una mappa delle placche tettoniche della Terra). Usando misurazioni tratte dal sistema di posizionamento globale (GPS) del movimento delle placche tettoniche, il team ha stimato quanta energia si trova nella faglia che provoca le "spinte" e stabilito che può causare terremoti di proporzioni catastrofiche circa ogni 800 anni.
Paolo Pirazzoli del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica a Meudon, Francia, ha condotto il primo studio relativo all´innalzamento di creta e al terremoto del 365 d.C.
Non è convinto della frequenza dei terremoti nella regione ipotizzata, sostenendo che l´antico terremoto sia "enigmaticamente unico". Riferendosi al modo in cui le antiche linee di costa innalzarono le colline di creta, mostra anche che l´isola ha subito fenomeni relativamente modesti negli ultimi 125, 000 anni, fatta eccezione appunto per l´evento del 365.
Dal canto loro, Shaw e colleghi si trovano in disaccordo circa l´età di queste antiche linee di costa. La loro stima le colloca, infatti, a 40, 000 anni or sono.
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