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4 Febbraio 2003 ARCHEOLOGIA
Ansa
Affiorati resti di una villa Romana
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Uno smottamento lungo la passeggiata archeologica di Varano, nei pressi di Castellammare di Stabia (Napoli), provocato dalle piogge di questi giorni, ha portato alla luce i resti di un edificio di epoca romana.

Secondo quanto annunciato dalla Sovrintendenza archeologica di Pompei, dalla terra sono emersi due muri, alti piu' di due metri, di cui uno affrescato, e un pavimento in cocciopesto ad un metro d'altezza dalla sede stradale. Gli esperti della Sovrintendenza ritengono si tratti di ''un'importante sezione di un settore fino ad oggi ignoto dell'impianto urbano dell'antica Stabie'', uno dei cinque siti con Pompei, Ercolano, Oplontis e Boscoreale che svolgeva un importante ruolo strategico e commerciale gia' in eta' arcaica (VIII secolo a.C.).

Il maggior addensamento abitativo va collocato tra la distruzione della citta' da parte di Silla (89 a.C.) e l'eruzione del Vesuvio (79 d.C.). In questo periodo, sul ciglio settentrionale del poggio di Varano, sorgevano numerose ville in posizione panoramica, concepite prevalentemente a fini residenziali, con vasti quartieri abitativi, strutture termali, portici e ninfei splendidamente decorati.

''Non sappiamo ancora se questo edificio faccia parte di un quartiere o ne sorgeva discosto spiega il soprintendente Pietro Giovanni Guzzo al momento stiamo mettendo in sicurezza il reperto prima di continuare le indagini''.

Sul territorio della collina di Varano, dove si trovano le ville di Stabia, lavora anche la facolta' di Architettura dell'Universita' del Maryland per un progetto di parco archeologico internazionale.