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5 Settembre 2008 ARCHEOLOGIA
Tullio Pollini Il Messaggero
A Cipro l'Iliade e l'Odissea a colori: su un sarcofago di 2.500 anni fa
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Come ha sempre sostenuto Henrich Schliemann, lo scopritore di Troia, Omero ci ha raccontato, nell´Iliade e nell´Odissea, la vera verità. Tante, ormai, le testimonianze. Fra le più recenti, un sarcófago in calcare di 2.500 anni fa decorato a bassolirievo con scene dei poemi epici di Omero scoperto, due anni fa, a Palaipafos, nella parte ovest dell´isola di Cipro. Un ritrovamento molto importante, secondo l´opinione degli archeologi. Lo stile delle decorazioni è assolutamente unico, non tanto dal punto di vista artistico, quanto per i temi delle scene rappresentate e per i colori usati. Altri due sarcofagi, abbastanza simili, erano stati trovati a Cipro prima di questo. Chissà perché, si trovano entrambi al Metropolitan Museum of Arts di New York. Ma le tinte usate dagli antichi decoratori per dar colore alle figure e agli ambienti scolpiti sui quattro lati, sono nettamente meno vive e meno intense.

Quest´ultimo, il più bello, è venuto alla luce per caso durante lavori di scavo portati avanti da un gruppo di operai edili in una sepoltura vicina a Kouklia, nei pressi di Paphos. Nella tomba, due millenni e mezzo fa, fu con ogni probabilità tumulato un guerriero. Purtroppo, il sepolcro reca anche le tracce di un antico saccheggio.

La bara, dipinta con il rosso, il nero e il blu su fondo bianco, testimonia senza possibilità di equivoco sia la propria datazione, sia i modi e lo stile, molto semplice, quasi naif, difficilmente comparabile con altri canoni e prototipi classici, della scultura greca all´epoca in cui acquisì influenza in questa grande isola mediterranea.

Gli esperti concordano nell´identificare Odisseo, cioè Ulisse, nella figura centrale degli episodi tratti dai poemi omerici, allora popolarissimi anche nelle terre che i Greci avevano colonizzato. In una delle scene, forse la più bella, Ulisse e i suoi compagni fuggono dalla grotta del Ciclope Polifemo nascondendosi sotto il vello delle pecore e dell´ariete cari al gigante. Un´altra, sempre di gran pregio quanto a ispirazione ed esecuzione, ritrae una delle tante battaglie fra Greci e Troiani cantata da Omero nell´Iliade. Da cui l´associazione del sepolcro alla figura di un guerriero, avallata anche dalla presenza dell´astuto, valoroso Odisseo.

L´antico insediamento di Palaipafos (ora inserito dall'Unesco nell'elenco del patrimonio mondiale dell'umanità), si indentifica, dicevamo, con il moderno villaggio di Kouklia. Fondato dal re cipriota Cinyras, offre al visitatore, oltre al famoso tempio dedicato ad Afrodite Ciprigna, un imponente bastione del periodo classico ed altri reperti, databili dal periodo cipriota-arcaico fino alla fine del Medioevo.

Nel locale museo si conserva un prezioso mosaico romano raffigurante Leda e il Cigno ritrovato poco lontano dalla stazione di polizia, assieme ad oggetti preziosi in oro e avorio. La vicina necropoli di Skales, alla periferia est, ha fra l´altro restituito un obelisco in bronzo con iscrizione in lingua antica che gli studiosi riconoscono come la più antica arcaica forma di greco conosciuta a Cipro. Il che conferma l´uso scritto della lingua già nell´XI secolo prima di Cristo.