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8 Maggio 2003 PALEONTOLOGIA
Enel Magazine
L'Uomo di Ceprano appartiene a una nuova specie?
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L'UOMO DI CEPRANO, l'esemplare di ominide scoperto alcuni anni fa nella località in provincia di Frosinone, apparterrebbe in realtà a una specie tutta sua che sarebbe stata battezzata dagli scienziati Homo cepranensis. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista scientifica francese Palevol, che appartiene alla prestigiosa serie del Comptes Rendus de l'Academie des Sciences de Paris. Il lavoro è già pubblicato in Internet. La ricerca è stata realizzata da alcuni ricercatori dell'Università di Pisa. Si tratta del più antico cranio umano rinvenuto in Europa databile tra 900 e 800 mila anni da oggi. È stato rinvenuto a Ceprano, in provincia di Frosinone, nel 1994 da Italo Biddittu. Il reperto ha avuto alcune vicissitudini nella ricomposizione delle sue parti e in alcuni studi precedenti a questo. "Finalmente", spiega l'autore della ricerca, Francesco Mallegni, "ho potuto ricostruirlo a partire da più frammenti con Stefano Ricci e insieme alla mia équipe (Emilano Carnieri, Michelangelo Bisconti, Giandonato Tartarelli e Stefano Ricci), ai quali si sono aggiunti il professore Aldo Segre e Italo Biddittu. Così sono giunto alla conclusione che il reperto ha un valore eccezionale per la definizione delle tappe evolutive del genere Homo".

In particolare questo studio sul cranio di Ceprano getta una nuova luce sulla storia del più antico popolamento umano europeo. "Si è ritenuto opportuno", racconta Mallegni, "istituire una nuova specie denominata Homo cepranensis, in virtù di alcuni caratteri che lo distinguono dalla specie da cui probabilmente ha avuto origine in Africa più di un milione di anni fa, l'africano Homo ergaster. I caratteri derivati (sul frontale, sul temporale e sul parietale), ai quali si aggiunge una considerevole capacità cranica (la più alta - 1200 cc circa - finora registrata in reperti più o meno contemporanei a Ceprano) li ritroviamo in reperti africani posteriori dai quali, secondo l'ipotesi più accreditata, si ritiene derivi l'Homo sapiens attuale". L'Homo cepranensis, insomma, rappresenterebbe un ramo appartenuto alla linea evolutiva che portò all'umanità di tipo attuale e che nell'emisfero settentrionale forse non riuscì ad adattarsi a questo primo tentativo di colonizzazione.