sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
26 Luglio 2003 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Suasa, emerge l'antico teatro
tempo di lettura previsto 2 min. circa

CASTELLEONE DI SUASA - La città romana di Suasa continua a stupire riportando all'antico splendore i fasti di passato illustre. L'ultima campagna di scavi, conclusasi una settimana fa, ha portato alla luce i resti di un antico teatro romano che ha fatto brillare gli occhi degli archeologi che da anni sono a lavoro nel sito archeologico di Castelleone. Una scoperta tanto più gradita quanto più inaspettata. Da anni gli archeologi sono a lavoro per rimuovere le zolle di terra che da qualche millennio nascondono i resti di un passato che affascina e incuriosisce. I lavori sono stati attivati nel 1987 quando il Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna iniziò i propri interventi con una campagna di prospezioni geofisiche e saggi di scavo, seguita l'anno successivo dall'avvio dell'esplorazione sistematica che anno dopo anno ha "rispolverato" tutti i monumenti visibili attualmente.

Con il teatro romano l'area archeologica di Castelleone si è arricchita di un contributo artistico e storico che è il punto di partenza per nuovi progetti. Il primo di questi è il restauro del materiale, ora davvero ingente e ancora più prezioso, a disposizione. "Una volta completata questa campagna di scavi della durata di un mese, che andava dal 18 giugno al 18 luglio, ora iniziamo una fase ulteriore e direi fondamentale, quella del restauro - ha dichiarato il sindaco di Castelleone di Suasa Furio Franceschetti - sarà un lavoro duraturo ma necessario che per ora interesserà la Domus, nella sua pavimentazione a mosaico, e la struttura che si trova adiacente alla chiesetta di Santa Caterina". Il teatro antico non è che l'ultimo "regalo", in ordine cronologico, di una campagna di scavi che aggiunge altri elementi al cuore della "città romana di Suasa". Anzitutto la Domus dei Coiedii, una villa risalente al II sec. d.C, appartenente alla famiglia senatoria dei Coiedii come indicato da una scritta rinvenuta fra il materiale di riempimento della piscina, che si estende su una superficie di oltre tremila metri quadrati. Accanto alla villa si trova la vasta area caratterizzata dalla presenza degli antichi edifici pubblici che costituivano il "foro" di Suasa, il centro dello svolgimento delle attività commerciali e politiche della cittadina. Senza dimenticare poi l'anfiteatro romano che completa la "trilogia" monumentale della Suasa archeologica.

"Sono ben sessanta gli ettari di terreno che sono stati oggetto di scavi dal 1988 ad oggi e che sono stati oggetto di analisi da parte di esperti che, allora studenti universitari, oggi sono archeologi e direttori di scavi su questo stesso sito" ha spiegato Franceschetti. Inutile negare che di tutte le campagne di scavi, questa passerà alla storia. "L'ultima campagna di scavo è stata molto produttiva e senz'altro quella che ci ha stupito con la sorpresa del teatro romano - ha aggiunto - ma non dobbiamo dimenticare che in questi quindici anni abbiamo acquisito un corpo documentale composto da tantissimi reperti che costituiscono un patrimonio artistico, storico e culturale non indifferente".