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8 Agosto 2003 ARCHEOLOGIA
AGI News On
Casa di Caligola ai fori: la sovrintendenza è cauta
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Roma - Dopo un primo momento di esultanza, subentra la cautela. Sulle mura di sostegno e i resti archeologici della "casa di Caligola" al Foro Romano che una equipe archeologica anglo-statunitense ritiene di avere rinvenuto a seguito di una campagna di scavo, il "day after" della Soprintendenza Archeologica di Roma nasce all'insegna di una maggiore cautela. L'ufficio di Adriano La Regina parla di una "situazione interessante", che "potra' essere analizzata e meglio valutata nel suo complesso quando gli scavatori consegueranno alla soprintendenza la documentazione completa", ma che mostra comunque "strutture gia' in parte evidenziate durante precedenti indagini effettuate negli anni ottanta".

La massima autorita' romana in materia di archeologica precisa comunque che "a partire da Tiberio la residenza degli imperatori, Caligola compreso, era sul Palatino, nella Domus Tiberiana. Siamo informati dagli autori antichi come Svetonio e Cassio Dione - prosegue - che l'imperatore Caligola, anche per facilitare il collegamento tra il Foro romano e il Palatino, aveva ampliato la Domus in direzione del Foro, aggiungendo ad essa un ampio vestibolo, l''Atrium gai' e utilizzando il tempio dei Castori come ingresso al Palazzo". Le strutture rinvenute all'interno dei due saggi di scavo finora effettuati, prosegue l'ufficio de La Regina, "possono certamente riferirsi all'ampliamento caligolano di cui parlano le fonti, che fu radicalmente ristrutturato in eta' domizianea ed e' oggi coperto dagli edifici di Santa Maria Antiqua".

E' proprio in quella zona, infatti, a ridosso della chiesa di Santa Maria Antiqua, che il lavoro condotto in sinergia da 35 archeologi delle universita' inglese e statunitense di Oxford e Standford che per cinque settimane hanno operato nell'area di confine tra la zona religiosa e quella commerciale nel Foro Romano, ha messo in luce il sistema fognario di epoca giulio-claudia, un muro interno di sostegno e un pavimento di pietra bianca sui quali gli studiosi stranieri non hanno dubbi: sono la prova dell'esistenza delle fondamenta dell'edificio con cui Caligola ingrandi' la sua casa inglobando il tempio di Castore e Polluce.