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31 Marzo 2005 ARCHEOLOGIA
University of Chicago Chronicle
RICOSTRUZIONI DIGITALI PER SALVARE I SITI STORICI
tempo di lettura previsto 5 min. circa

E´ una storia familiare: che ci si trovi presso una piramide in Egitto, in un museo in Iraq, o presso un seppellimento dei Nativi Americani in Montana, i saccheggiatori, gli amanti dell´arte, e qualsiasi possibile combinazione dei due avranno parzialmente o totalmente spogliato i siti dei loro reperti, lasciando poco da studiare per gli scienziati, ed un vuoto in quel che può essere appreso di un particolare gruppo di persone in un particolare periodo di tempo. I frammenti di storia sono scrostati via, spesso portati a migliaia di miglia di distanza dal loro luogo d´origine, per non essere mai restituiti.

Nella speranza di risolvere questo problema, un nuovo progetto dell´Università, che sta per essere lanciato dal Centro per l´Arte dell´Asia Orientale, potrebbe offrire un modello per confrontarsi nel modo migliore con i saccheggi e la dispersione di arte e reperti. Il modello è stato chiamato: Progetto delle Grotte di Ziangtangshan: Ricostruzione e Ricontestualizzazione. Il progetto riunirà studiosi dagli Stati Uniti e dalla Cina, e applicherà gli ultimi sviluppi tecnologici in fatto di definizione tridimensionale per creare una ricostruzione digitale, multidimensionale dei templi della grotte buddisti che sono stati straziati dai saccheggiatori.

"Questo progetto ha ramificazioni globali" ha dichiarato il direttore del progetto Wu Hung, Professore Emerito di Storia dell´Arte e Direttore del Centro per l´Arte in Asia Orientale della Harrie H. Vanderstappen. "Come accademici, è nostra responsabilità trovare una risposta al vessante problema, ed offrire un modello positivo di come trattare con questo argomento. Credo che potremmo semplicemente avere trovato la soluzione di cui siamo alla ricerca."

Se andasse come ci si aspetta, il progetto che il centro sta creando in collaborazione con lo Smart Museum di Arte e Lec Maj, una società di Servizi Informatici, Tecnologici e di Informazione – potrebbe diventare un riferimento per il modo in cui archeologi, storici dell´arte e direttori di musei potranno affrontare in futuro il furto di reperti culturali, sia esso in Cina, Zimbawe o Illinois.

Le Grotte di Xiangtangshan, che constano di una dozzina di templi buddisti, risalenti al VI secolo, vantavano una volta profusione di una volta pieni di altari immacolati; sculture di calcare del Buddha (nella foto accanto una scultura decapitata) con figure di seguaci incise nella roccia viva; dipinti a tinte brillanti di divinità volanti; elementi floreali in rilievo sulle pareti di roccia con sotto mostri affamati che si dimenavano nell´ombra.

Ma oggi le grotte si trovano in condizioni estreme. All´inizio del XX secolo la qualità delle sculture delle grotte attrasse l´attenzione di mercanti d´arte e collezionisti, così molte delle immagini e frammenti di sculture furono rimosse forzatamente, vendute sul mercato e sparse per il mondo. Molte delle sculture mancanti sono state fuori dalla Cina per circa un secolo, così le grotte non sono mai state fotografate perfettamente intatte.

Enter Wu ed un team internazionale di 10 membri (che comprende studiosi nei campi di archeologia, arte e storia dell´architettura, curatori di musei e consulenti tecnici) pianificano di usare le più innovative tecnologie di scansione laser per creare riproduzioni virtuali in 3-D delle grotte e simulare la sembianza originale dei templi incisi nella roccia.

Il coordinatore del progetto, Katherine Tsiang Mino, Direttore Associato del Centro, ha trascorso anni come studiosa di Storia dell´Arte a Chicago, per rintracciare le sculture mancanti dalle grotte per la sua tesi. Ha individuato molti dei pezzi originali delle grotte, e queste sculture ora saranno scansionate e mutate in immagini in 3-D. In seguito, le immagini digitali saranno portate nelle stesse grotte cui si riferiscono. Il team quindi metterà insieme un puzzle gigante, a grandezza naturale, usando programmi computerizzati altamente specializzati ed il confronto diretto nei templi delle grotte riporterà tutti i frammenti di sculture alla loro posizione originale.

Il prodotto finito sarà una riproduzione in 3-D dei templi di Xiangtangshan che può essere replicata in qualsiasi altro ambiente per mostrare come apparissero una volta le grotte. I visitatori e gli studiosi potranno avere quindi la rilevante opportunità di studiare le grotte come sarebbe potuto accadere solo nel VI secolo. La ricostruzione digitale potrebbe anche essere usata per portare le grotte all´attenzione di tutto il mondo. Coloro che non si possono recare fisicamente in Cina, potrebbero vivere l´esperienza della visita ad una delle grotte in una galleria d´arte, in classe, o nel museo di storia.

"E´ un progetto storico" ha dichiarato Mino. "Saremo in grado di costruire un quadro più completo della cultura, ambiente sociale e contesto politico del tempo"

In aggiunta alle sue più ampie implicazioni, il progetto offrirà anche una migliore comprensione dei templi delle grotte di Xiangtangshan ("le Montagne dalle Sale Risuonanti") e della cultura artistica e visuale del periodo Qi Settentrionale (555-577). L´arte di questo breve periodo dinastico è caratterizzata da sorprendenti innovazioni ed alta qualità nella produzione artistica, della quale queste grotte sono presumibilmente il maggiore monumento esistente, ha spiegato Mino.

La dinastia Qi Settentrionale fu governata dal popolo Xianbei che invase la Cina settentrionale nel IV secolo. Nel corso del loro regno, aumentarono i contatti con gli stranieri – i monaci buddisti arrivarono dall´India e dall´Asia Centrale, ed i mercanti arrivarono da punti disparati lungo la Via della Seta con beni da commerciare.

Mino sottolinea che il processo di scansione è particolarmente importante in questo caso perché le miniere di carbone sono prevalenti nella provincia meridionale di Habei, dove si trovano le grotte. Le piogge acide e la polvere dalle miniere e industrie cementifere provocano il rapido deterioramento delle suddette grotte. Nei dieci anni in cui Mino si è recata lì per condurre la ricerca, ha potuto constatare personalmente il rapido tasso di declino. "Questo l´unico modo di cui disponiamo al fine di preservare le grotte" ha dichiarato.

Il progetto comincerà quest´estate con le scansioni digitali, e continuerà nel 2006. Un´esposizione è pianificata per il 2008 al Museo d´arte Smart, nel corso della quale una delle sale di esibizione sarà letteralmente trasformata in una delle grotte con l´aiuto della tecnologia digitale in 3-D.