Gli archeologi hanno concluso lo scavo presso l´antico complesso tombale nel Deserto di Lop Nur nel nord-ovest della Cina, ma i ricercatori dicono di avere necessità di più tempo per comprendere le scoperte.

Gli archeologi della Regione Autonoma di Uygur Xonjiang hanno dissotterrato 163 tombe al complesso di Xiaohe, diffuso per oltre 2, 500 metri quadrati di dune a forma ovale, 174 km dalle rovine del Regno di Loulan, un´antica civiltà che svanì attorno a 1, 500 anni or sono.

Il complesso contiene circa 330 tombe, ma circa 160 di esse sono state depredate dai saccheggiatori di tombe, ha dichiarato Idelisi Abuduresule, capo dell´Istituto di Reperti Culturali e di Ricerca Archeologica dello Xinjiang, che ha lanciato il progetto di scavo nell´ottobre del 2003, con l´approvazione dell´Amministrazione di Stato per i Beni Culturali.

Gli archeologi hanno trovato sarcofagi a forma di imbarcazione nelle tombe, incluso uno di soli 55 cm di lunghezza, per il corpo di un bambino.

"La maggior parte degli oggetti nelle tombe rimangono intatti, e ci aiuteranno a comprendere maggiori elementi circa la loro cultura sociale e abitudini funerarie a quel tempo" ha spiegato Idelisi.

Il sito per i seppellimenti di massa fu scoperto nel 1934 dall´esploratore svedese Folke Bergman. Il suo diario archeologico ha aiutato i ricercatori cinesi ad individuare il sito alla fine del 2000, dopo che il diario è stato pubblicato in cinese.

I ricercatori stanno tentando di determinare le date delle tombe mediante analisi degli anelli degli alberi sulle tavole di legno del sarcofago e cronometrie sulla terra dalle tombe.

Molti enigmi attendono i ricercatori, ha dichiarato Idelisi.

"Perché le tombe furono terrazzate? Perché vi erano pali di legno incisi in una varietà di forme da colonne a prismi, e perché la gente le usò per le incisioni? Perché non abbiamo trovato alcune traccia di vita umana presso un simile sito sepolcrale?" ha chiesto.

Idelisi ha dichiarato che lo stile sepolcrale è unico e svelare il mistero circostante coinvolgerebbe lo sforzo non solo per archeologi e storici, ma anche antropologi, esperti di religione e ricercatori ambientali.