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21 Marzo 2005 ARCHEOLOGIA
Daily Jang
UNA COPIA DELLE ROVINE DI MOENJODARO
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LARIANA – Gli esperti di archeologia nella loro lezione del VI giorno, in un seminario di 14, hanno suggerito che i resti secolari della civiltà della Valle dell´Indo, nelle aree di Moenjodaro, che non potranno essere in alcun modo conservate né preservate, potrebbero essere riseppellite ed una riproduzione fedele potrebbe essere costruita su esse.

Ciò aiuterebbe a conservare i resti intatti, e la copia potrebbe offrire al mondo un riferimento, ed una testimonianza.

I residenti locali verrebbero addestrati in operazioni come la conservazione e la preservazione, così che le rovine al sito potrebbero essere adeguatamente controllate.

Mir Nadir Ali Talpur ha offerto un progetto per una piantagione, sostenendo che le piante spontanee potrebbero essere protette, e ad esse si potrebbero aggiungere piante ed alberi dotati di radici corte, per colmare gli spazi vuoti al sito. Ha aggiunto che questi alberi aiuterebbero a ridurre il livello delle acque sotterranee, e renderebbero il suolo compatto e stabile.

Ha aggiunto che gli eucaliptus che si trovano nelle vicinanze del sito dovrebbero essere sostituiti, dal momento che le loro radici possono raggiungere anche i dieci chilometri di profondità e potrebbero essere pericolosi per le rovine.

Nel frattempo, gli esperti, sia stranieri che locali, hanno deciso di riempire di fango i canali di Sem Nullhas, attorno al sito di Moenjodaro, e di chiudere il sistema di pozzi e tubi, per diminuire il livello di acque sotterranee per preservare le rovine dalla salinità e dai ristagni.