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25 Settembre 2006 ARCHEOLOGIA
Corriere della Sera
Marte, risolto il mistero della «faccia umana»
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Crolla la «prova» principale dell'esistenza di un'antica civiltà ormai scomparsa su Marte. Il satellite europeo Mars Express, grazie a una serie di foto ravvicinate a grande risoluzione, ha dimostrato in modo chiaro che la presunta «faccia umana» nella regione di Cydonia su Marte è solo un gioco di luci e ombre dovuto al particolare angolo di ripresa della sonda Viking 1 il 25 luglio 1976.

SOMIGLIANZA - La foto oggetto di discussione, dove in effetti si vedeva una struttura dalla straordinaria somiglianza ad una maschera dal volto umano o ad una scultura della civiltà delle isole Cicladi risalente al II millennio a.C., ha dato origine negli ultimi trent'anni a un'infinita serie di ipotesi legate alla presenza di un'avanzata civiltà su Marte, scomparsa per motivi ignoti, ma che avrebbe lasciato un «messaggio» o una testimonianza di sé ai futuri esploratori. Alcuni si erano spinti a ipotizzare che gli esseri umani in realtà sarebbero i discendenti di questa civiltà marziana, estinta per il progressivo inaridimento del pianeta. Una parte sarebbe ritornata nelle infinità della Galassia, da dove aveva avuto origine, mentre un manipolo di coraggiosi sarebbe giunto sulla Terra per colonizzarla, sperando che in un futuro più o meno lontano la loro progenie (cioè noi) sviluppasse una tecnologia tale da raggiungere Marte e farlo ritornare a nuova vita. Su questa base il regista Brian De Palma nel 2000 fece il film «Mission to Mars».

LUCI E OMBRE - Ipotesi bella e suggestiva, ma purtroppo solo fantascienza: la scienza dice che non c'è stata alcuna antica civiltà su Marte, e la foto della «testimonianza dal passato» è solo un gioco di luci e ombre. Fatti che erano già emersi in precedenti analisi più accurate eseguite nell'aprile 1998 e nel 2001.

L'Esa (Agenzia spaziale europea) ha raggiunto la certezza dell'origine naturale della «faccia di Marte» dopo due anni di tentativi (dall'aprile 2004 al luglio 2006) andati a vuoto sia per l'altitudine troppo elevata dei passaggi sopra Cydonia di Mars Express, sia per la presenza di polvere nell'atmosfera marziana e di foschie al suolo. Ma lo scorso 22 luglio si sono registrate tutte le condizioni favorevoli: passaggio a bassa quota e illuminazione perfetta. Le riprese effettuate dall'High Resolution Stereo Camera, montata a bordo della sonda, hanno consentito di dirimere la questione. La risoluzione delle immagini è tale da vedere strutture di 14 metri di grandezza. La straordinaria risoluzione e la tecnologia tridimensionale della macchina fotografica di Mars Express hanno confermato però l'estremo interesse geologico dell'area di Cydonia. Roba da geologi e da scienziati, quindi. Di marziani, purtroppo, neanche l'ombra.

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