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6 Aprile 2005 SCIENZA
University of Colorado at Boulder
STUDI SUL CEMENTO ROMANO
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Un professore dell´Università di Boulder, Colorado ed i suoi colleghi, hanno individuato una pagina dagli scritti degli antichi architetti romani e costruito un molo sottomarino di cemento nel modo di quelli costruiti nel Mediterraneo circa 2, 000 anni or sono.

Il professore di storia Robert Hohlfelder, archeologo subacqueo conosciuto a livelli internazionali, ha dichiarato che gli studiosi si sono a lungo interrogati sulle tecniche ingegneristiche dei primi romani. Un ex co-direttore del Progetto di Scavo dell´Antico Porto di Cesarea, ha dichiarato che lo sforzo di ricerca è incoraggiato dai sorprendenti sforzi idraulici intrapresi al Porto di Cesarea, nell´Israele del giorno presente, ed altrove nel Mediterraneo, prima dell´avvento di Cristo.

Hohlfelder, che ha guidato il progetto con l´architetto di Londra e archeologo Christopher Brandon ed il Professore di Studi Greci e Romani John Peter Oleson dell´Università del Canada di Vittoria, ha dichiarato che gli scritti dell´antico romano Pollio Vitruvio, offrono uno spunto chiave. Vitruvio pubblicò 10 libri in materia architettonica attorno al 25 a.C. circa, descrivendo l´edificio ed i metodi ingegneristici praticati durante l´Impero Romano, inclusa la costruzione degli antichi porti.

"Gli scritti di Vitruvio sono una finestra sulle tecniche ingegneristiche degli antichi romani" ha dichiarato Hohlfelder. "Ma avevamo ancora un certo numero di domande circa l´uso dell´antico cemento idraulico, e sapevamo che l´unico modo per avere una risposta era tentare un nuovo progetto, basandoci su quel che facevano gli antichi, e usando gli stessi materiali che loro usavano."

I tre ricercatori hanno costituito lo Studio delle Strutture Marittime di Cemento degli antichi Romani, o ROMACONS, nel 2002, ed iniziato a raccogliere campioni di cemento idraulico dalle prime strutture romane nella regione del Mediterraneo. In aggiunta alle analisi nella composizione e forza dei differenti strati, sono stati anche in grado di individuare i materiali grezzi da specifiche fonti nel Mediterraneo, con l´aiuto del professore di geologia Charles Stern, illuminando gli antichi percorsi di commercio.

Mentre Vitruvio spiega come costruire le forme di legno per le strutture sottomarine, non specifica come fossero ancorate al fondo del mare, come si versassero la malta ed i materiali aggregati, come fossero aggiunti i pezzi di pietra e quanto tempo richiedesse la cura del cemento, spiega Hohlfelder.

"Nel 2004, il team ha ottenuto un sito di studio tramite il Gruppo Italcementi, una compagnia per la produzione di cemento italiana, con una stazione di rilevazione marina nel porto di Brindisi, Italia, per costruire un molo indipendente di cemento, o "pila" – una figura comune nei porti romani antichi. Hanno progettato una pila di piccole dimensioni – circa due metri di lato e due metri d´altezza – raggiungendo appena la superficie dell´acqua con l´alta marea, ha aggiunto.

Nel settembre del 2004, il team ha portato sul fondo del mare le tavole di legno per creare le forme, in seguito rinforzate con assi orizzontali a formare la cassa. "Avevamo visto impressioni di queste placche di legno verticali sul cemento romano, e ci domandavamo se le fessure tra le placche potessero essere calafatate per prevenire la colatura del cemento" ha dichiarato. "Ma la spessa mistura che usavano potrebbe avere reso non necessaria questa pratica".

E´ stata usata la ricetta romana per il cemento, così come riportata da Vitruvio. Includeva acqua di mare, calcare e sabbia (pozzolana) e pezzi di roccia vulcanica dalla baia di Napoli – la stessa fonte di materiale usata nelle antiche costruzioni a Cesarea ed altrove nella regione. La polvere di calcare combinata con la sabbia e l´acqua formava la malta, che avrebbe legato l´aggregato in una solida massa di cemento.

Individuali carichi della malta sono stati rovesciati nelle forme, usando un cesto di vimini, preparato secondo le antiche illustrazioni romane da scene di costruzione con simili ceste, e da reali reperti recuperati dagli archeologi da un antico sito di un naufragio presso Pisa, ha dichiarato. Il team ha usato strumenti a mano per tamponare l´aggregato nella malta non appena la struttura risaliva lentamente dal fondo del mare.

I tre uomini hanno ultimato la pila nel settembre del 2004, dopo avere usato 13 tonnellate di materiali grezzi, e 273 ore di lavoro, coprendo la sommità con pietre di pavimentazione, nel modo degli antichi romani. "Riteniamo che questa sia la prima struttura costruita con questi materiali in almeno 1, 600 anni" ha dichiarato Hohlfelder.

Il team estrarrà campioni dalla pila e li analizzerà più tardi nell´anno per determinare il tasso di deterioramento sottomarino del cemento, ha dichiarato.

"Riteniamo di avere un´idea migliore ora di quel che accadeva giorno per giorno quando il Porto di Cesarea ed altri porti del Mediterraneo furono costruiti" ha dichiarato.

Hohlfelder ha studiato i resti di antichi naufragi a largo di Cipro, Grecia, ed Israele e 10 antichi porti – incluse le città sommerse di Aperlae nella Turchia del tempo presente – nel corso della sua carriera accademica all´Università di Chicago-Boulder.

I 100 acri dell´Area di Cesarea, il primo porto al mondo costruito in mare aperto, sono considerati una delle realizzazioni ingegneristiche più innovative e di successo del mondo antico. Incorniciato da due frangiflutti artificiali e contenente un faro, torri e magazzini che servivano le navi attraverso il Mediterraneo più di 1, 200 anni or sono, il porto fu completato attorno al 15 a.C.