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29 Aprile 2005 ARCHEOLOGIA
Sofia Echo
IL CAVALIERE DI MADARA
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Monroe: Il cavaliere di Madara situato nella Bulgaria nord-orientale è stato inserito tra i Siti Patrimonio dell´Umanità dell´UNESCO. Si tratta di un rilievo di roccia inciso su una collina verticale che ritrae un cavaliere a grandezza naturale, un leone, un cane e un´iscrizione. Può descrivere il rilievo con maggior dettaglio?

Todorov: Nella scena raffigurata, un uomo a cavallo siede nella posa di un re, che ha appena riportato una magnifica vittoria. Tiene a bada un leone morente ferito da una freccia, ai piedi del cavallo. Un cane corre dietro al cavallo. Vi sono anche tre gruppi di scritte in lingua greca, due sotto il cavallo ed una di fronte. Il rilievo è assolutamente unico, nessun opera simile è mai stata creata in Europa prima o dopo la sua creazione.

M: Nel passato, si è creduto che il monumento fosse l´opera di scultori romani o perfino Traci. In tempi più recenti, è stato datato al Medio Evo. Come è stata determinata l´età del rilievo di pietra?

T : Vi sono state molte speculazioni nel passato, ma oggi sappiamo esattamente quando è stato creato il rilievo. Prima della II Guerra Mondiale, la credenza comune era che il cavaliere fosse Khan Krum che regnò in Bulgaria dall´804 al 815 d.C. Basti pensare che una moneta bulgara fu coniata negli anni ´30 con un ritratto del rilievo attribuito a Khan Krum. Grazie a nuove indagini successive, un eminente archeologo bulgaro, Vesilin Besheliev, ha determinato l´età del rilievo al 705 d.C., solo 24 anni dopo la fondazione della Bulgaria nel 681 d.C. L´età è stata determinata sulla base delle iscrizioni, una delle quali descrive le relazioni tra il bulgaro Khan Tervil e Giustiniano II, imperatore dell´Impero Romano d´Occidente. L´iscrizione attesta l´accettazione da parte di Giustiniano II del regno di Khan Tervil sulla Bulgaria con un gesto di omaggio. Fu durante il regno di Khan Tervil che, nei fatti, i bizantini pagarono le tasse ai Bulgari.

M: Il rilievo è stato inciso 23 metri al di sopra della base di una parete di roccia verticale. In tutto, la roccia misura 100 metri di altezza. Vi sono fori incisi nella pietra sotto il rilievo. Questi fori sostennero le travi di legno per la creazione di impalcature?

T: Si, servirono esattamente a questo.

M: La pietra che forma la superficie della collina è nota come calcare, una roccia sedimentaria. Ha una caratteristica struttura stratificata ed è relativamente tenera. Quali strumenti potrebbero essere stati usati per incidere la figura?

T: E´ una domanda molto buona, a cui però non abbiamo risposta. Il tempo e l´erosione hanno distrutto ogni segno di strumento che potesse esistere sulla superficie della roccia. I monumenti che sono stati al protetto dalle intemperie recano tali segni con molta più probabilità. Per esempio, nonostante sia di molto precedente, alla Tomba tracia di Sveshtari, si può effettivamente vedere come incisero la pietra, osservandone la superficie.

Non vi sono simili evidenze al sito di Madara; possiamo al più notare le tracce di gesso pitturato di rosso in diverse parti del rilievo. Misura fino a 2 mm di spessore in alcune parti, e fu usato probabilmente per evidenziare il rilievo.

M: La parete di roccia del Cavaliere di Madara è parte della parete occidentale verticale della Piana di Madara. Processi tettonici come ad esempio i terremoti sono stati coinvolti nella formazione della parete di roccia e sono inoltre responsabili della sua distruzione. Un´ampia frattura è visibile nella seconda metà del cavallo. Cosa può essere fatto per rallentare questo processo naturale?

T: Per 1, 300 anni la scultura è rimasta al suo posto, ma dovremmo preparare ad affrontarne molti altri. Stiamo monitorando il suo movimento. Sta scivolando molto lentamente a causa delle fratture nella roccia su entrambe i lati del cavallo. Una proposta di progetto per stabilizzare il rilievo è ancorare la parete della collina, ma non è ancora stata presa una decisione.

M: Capisco che il degrado biologico della superficie di roccia sia un argomento della sua specifica area di studio. Cosa può dirci della sua ricerca?

T: La ragione per cui il rilievo è sopravvissuto tanto a lungo sta nel naturale indurimento della pietra. Ciò si è verificato mediante quello che è definito un processo carsico. Quando il diossido di carbonio presente nell´aria si combina all´acqua piovana, si forma un debole acido carbonico. L´acido carbonico rompe il calcare e forma le grotte. Nel caso del Cavaliere di Madara, l´acido produce il bicarbonato che è solubile in acqua e sgretola la superficie del rilievo quando piove. Quando l´acqua evapora, un nuovo strato di carbonato di calcio si rinforza sulla superficie e la protegge dalle intemperie.

Sfortunatamente, i licheni che vivono sulla superficie stanno danneggiando il rilievo. I licheni sono conosciuti come microrganismi pionieri, alghe e funghi capaci di distruggere il materiale della roccia. Le loro radici penetrano nelle spaccature della roccia e producono un acido organico che dissolve il carbonato di calcio. La presenza di licheni sulla superficie della roccia è visibile in una leggera patina più grigia. La roccia che non ne è interessata sul rilievo ha invece un colore giallastro. I licheni richiedono luce del sole, acqua, e nutrienti nella forma di particelle di origine aerea.

M: Avete qualche idea preliminare sul modo per trattare il rilievo?

T: Si, potrà essere protetto dall´acqua piovana e dalle particelle aeree con un tetto montato sulla parete di roccia. In quella posizione, sarà solo parzialmente visibile ai visitatori ed effettivamente inibirà la nascita dei licheni. Il tetto sarà fatto d´ottone, che, esposto alle intemperie, libera ioni di rame. Tali ioni agiscono come biocidi naturali contro la popolazione dei licheni.

M: L´area attorno al Cavaliere di Madara contiene resti preistorici, come anche celle dei monaci databili al medioevo. Cosa ci può dire ancora su quest´area?

T: L´area del Cavaliere di Madara è una riserva storica e archeologica. Vi si trovano monumenti risalenti a sei differenti periodi storici, incluse grotte preistoriche, insediamenti romani, monumenti dai protobulgari, chiese cristiane medievali, e celle incise nella roccia dei monaci a seguito dell´invasione ottomana. Inoltre, si tratta di un luogo sacro conosciuto da molti attorno al mondo.

Il Dr. Valentin Todorov è uno Scienziato della Conservazione presso il Dipartimento di Conservazione e Restauro all´Accademia Nazionale delle Arti. Come membro del Consiglio Nazionale dei Monumenti di Cultura, ha oltre trent´anni di esperienza nella conservazione di monumenti storici ed edifici.