sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
6 Ottobre 2004 ARCHEOLOGIA
Universitat Autònoma de Barcelona
SCOPERTA DEI PIÙ ANTICHI RESTI DI UNA DONNA MORTA NEL PARTO
tempo di lettura previsto 2 min. circa

In tempi antichi, il tasso di mortalità femminile era particolarmente elevato, e generalmente per problemi collegati alla maternità, come complicazioni nel corso della gravidanza, nel parto o nel periodo di allattamento al seno. Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi questo collegamento è stato stabilito secondo rilevazioni indirette, come dati paleodemografici e riferimenti etnografici, o basati sulle scarse condizioni igieniche normalmente attribuite agli antichi gruppi umani.

Esistono anche evidenze archeologiche dirette dell´alto tasso di mortalità femminile nel periodo della gravidanza. Ad ogni modo, non è sempre stato possibile stabilire la causa della morte nelle donne, e se vi siano state o meno relazioni con complicazioni ostetriche. Nonostante ciò, è stato descritto un numero di casi di scheletri femminili con il feto ancora in utero, come anche alcuni casi in cui erano stati diagnosticati segni di complicanze ostetriche. Questi casi archeologici sono estremamente rari, poco documentati nella letteratura specialistica, e non ben conosciuti dalla comunità scientifica.

Ricerche congiunte tra l´Università Autonoma di Barcellona (UAB) e l´Università di Murcia hanno trovato un chiaro esempio di antico seppellimento di una donna incinta la cui morte può essere collegata a difficoltà nel parto (distocia). Il team archeologico dell´Università di Murcia, guidato da Maria Manuela Ayala, ha trovato i resti nel 1996 al sito di "El cerro del las Binas" a Murcia (Spagna). Ora, gli antropologi della UAB, guidati da Assumpciò Malagosa, hanno stabilito che si tratta del caso più antico descritto finora nella letteratura paleopatologica.

Il seppellimento si data al periodo Argarico, tra 1, 500 e 1, 000 anni a.C., nell´Età del Bronzo. I rituali funerari della cultura argarica erano caratterizzati da inumazioni individuali, la maggior parte delle quali entro l´abitazione o il suo perimetro. Questo seppellimento si trova entro una di queste abitazioni. E´ quello di una giovane donna, di circa 25-26 anni, con un feto alla 37°-39° settimana di gestazione nella cavità uterina, in posizione della croce e con parte del braccio destro fuori dall´utero.

In linea con le moderne pratiche ostetriche, lo studio dei due individui e le diagnosi differenziali hanno individuato la probabile causa della morte della madre, e di conseguenza del feto, come una distocia dovuta alla posizione del feto. Senza un taglio cesareo, la madre morì probabilmente di sepsi, emorragia ed esaurimento durante il parto, ed il feto di blocco cardiaco.

La ricerca è stata portata avanti da Assumpciò Malagosa, Alicìa Alesan e Santiago Safont, dell´Università di Antropologia del Dipartimento di Biologia Animale, di Biologia Vedetela e d´Ecologia, insieme con Madrona Ballbé (ginecologia) e Maria Manuela Ayala, del Dipartimento di Preistoria, Storia Antica e Storia Medioevale dell´Università di Murcia, ed è stato recentemente pubblicato sulla Rivista Internazionale di Osteoarcheologia.