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13 Aprile 2004 ARCHEOLOGIA
ABC news
Ci vollero 1000 anni per addomesticare le piante selvatiche
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Resti d'orzo, frumento, fichi e pistacchi risalenti a circa 10, 000 anni or sono stanno aiutando a risolvere il mistero circa come e quando i cacciatori-raccoglitori nomadi divennero coltivatori stanziali.

Un team guidato dall´archeologo australiano Dr Phillip Edwards dell´Università di La Trobe di Melbourne sostiene, sulla base di ritrovamenti in Medio Oriente, che gli umani attraversarono una fase di circa 1000 anni, nel corso della quale coltivarono piante selvatiche prima di dare inizio ad una vera e propria forma di agricoltura.

Il team ha svolto indagini su resti ad un sito presso il Mar Morto in Giordania, che si riferisce al periodo che gli archeologi definiscono Neolitico A Pre-Ceramica (PPNA), quando gli umani formarono i primi insediamenti stabili.

Gli scienziati hanno datato il sito a circa 9, 600 – 9, 300 anni or sono. Gli archeologi si riferiscono ad esso come 9, 600 o 9, 300 anni Prima del Presente (BP), dove il "presente" è il 1950 d.C.

Fino a tempi relativamente recenti il PPNA era anche generalmente considerato il tempo in cui gli umani iniziarono a coltivare le piante. Ma Edwards sostiene che la maggior falla di questo argomento è che ogni evidenza archeologica di pianta dai siti del PPNA non sarebbe un´evidenza conclusiva delle varietà coltivate.

"Rimangono molte domande aperte" ha dichiarato Edwards. "I villaggi effettivamente si intensificarono e crebbero in questo periodo, ma se ciò non fu dovuto a novità nell´alimentazione, ci rimane la domanda di cosa possa avere determinato questo cambiamento."

Lo studente di dottorato John Meadows, del team di archeobotanici di La Trobe, ha studiato antichi semi di orzo dal sito del Mar Morto. Seppur apparissero più grandi del tipo selvatico, non erano ancora della dimensione del tipo completamente addomesticato trovato nel periodo archeologico successivo, il Neolitico B Pre-Ceramica (PPNB).

"Questo è un elemento di prova - sostiene Edwards - che suggerisce come vi sia stato un periodo precedente all´agricoltura vera e propria, che chiamiamo "coltivazione pre-agricola".

"Erano ancora cacciatori, ancora raccoglievano le piante, ma quel che noi ora crediamo è che avessero aggiunto a ciò occasionali coltivazioni di frumento, orzo e di alcuni legumi."

Altri elementi al sito supportano questa impostazione. "Si tratta di una sorta di laboratorio naturalistico che ha cristallizzato il tessuto storico". Il sito, infatti, è estremamente pianeggiante e ha un´antica sorgente che suggerisce come i grani di orzo e frumento trovati fossero effettivamente stati coltivati qui. Sono stati trovati anche mortai e pestelli ed altri strumenti da macinatura.

Edwards ha dichiarato che altre ricerche da siti del PPNA in Siria hanno individuato sementi associate alla coltivazione.

Insieme a questa evidenza di una vita sedentaria, altre prove suggeriscono che i popoli al sito del Mar Morto fossero anche in parte cacciatori-raccoglitori. Numerosi resti di fichi e pistacchi trovati qui è improbabile vi siano anche stati cresciuti, poiché il sito doveva essere estremamente asciutto e salino a quel tempo. Potrebbero quindi provenire dalle colline circostanti.

Il gruppo di La Trobe ha anche aggiunto nuovi elementi alla comprensione degli archeologi circa quando il PPNA precisamente ebbe a terminare.

Il periodo è generalmente considerato iniziare nel 10, 300 BP e terminare nel 9, 600 BP. Ma il gruppo di Edwards suggerisce che potrebbe essere terminato tra il 9, 300 ed il 9, 200 BP.

Ricerche da un sito in Israele presentate ad una recente conferenza in Francia suggeriscono che il periodo successivo, il PPNB, iniziò dal 9, 400 al 9, 300 BP.