sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
19 Gennaio 2003 ARCHEOLOGIA
National Geographic News
Antica nave Greca ritrovata nel Mar Nero
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 7 min. circa

I ricercatori hanno annunciato oggi la scoperta dei resti di un antico vascello da trasporto, di oltre 2300 anni or sono, che affondò nel Mar Nero a largo delle coste dell´attuale Bulgaria.

Il vascello è databile tra il V ed il III secolo a.C., un´era nota agli studiosi come il periodo classico dell´antica Grecia – il tempo di Platone, in cui Atene raggiunse il culmine del suo potere e Zeus era considerato il sovrano del firmamento celeste.

Il relitto è il più antico mai trovato nel Mar Nero. Si aggiunge ad un gruppo di altri relitti già recuperati risalenti al periodo greco.

I membri di una spedizione congiunta statunitense-bulgara hanno individuato il relitto il 1° agosto del 2002 a 84 metri di profondità, a largo della costa orientale della Bulgaria. Usando un veicolo sommergibile da tre posti, lanciato dalla nave di ricerca bulgara Akademik, lunga 55 metri, il gruppo si è diretto verso il bersaglio, precedentemente identificato per mezzo del sonar, nel corso di una spedizione di 14 giorni.

"La prima cosa che [l´equipaggio] ha visto è questa fila di anfore. Vi erano probabilmente 20 o 39 giare esposte sullo strato superficiale... Nel momento in cui le ho viste ho avuto la certezza fossero antiche" ha dichiarato Dwight Coleman, un geologo martino all´Istituto per le Esplorazioni di Mystic, Connecticut. Coleman ha svolto funzioni di capo archeologo della spedizione insieme a Petko Dimitrov dell´Istituto per l´Oceanologia dell´Accademia Bulgara delle Scienze di Varna.

Questa è stata l´ultima di una serie di spedizioni nel Mar Nero, promosse dall´Esploratore-in-Residenza della National Geographic Society e Presidente dell´Istituto per le Esplorazioni Robert Ballard, l´oceanografo ed esploratore sottomarino famoso per la sua scoperta del relitto del Titanic e di altri naufragi storici. Dal 1997, Ballard aveva lavorato con l´archeologo Fredrick Hiebert al Museo di Archeologia e Antropologia dell´Università di Pennsylvania a Philadelphia per investigare le antiche culture e rotte commerciali marittime del Mar Nero. Ballard e Hiebert si sono uniti a Coleman per l´annuncio della scoperta odierna.

Le anfore svelano indizi e sollevano questioni.

I ricercatori hanno dichiarato di essere stati molto intrigato dal contenuto di una singola, grande anfora, l´unico artefatto finora recuperato dal sito sottomarino.

L´anfora, un tipo di giara d´argilla a due manici usata dai mercanti romani e greci, è insolitamente larga e misura circa un metro di altezza per 0.5 metri di larghezza, approssimativamente metà della dimensione di una tanica d´olio da 55 galloni (208 litri).

Recenti analisi dei sedimenti raccolti all´interno dell´´anfora, hanno rivelato che conteneva ossa di una grande specie di pesce gatto d´acqua dolce, alcuni semi d´oliva e resina. Tali elementi, apparentemente piccoli, hanno già risposto a domande riguardo al carico della nave e alle sue possibili origini, ma ne hanno sollevate altrettante.

I segni di taglio visibili sulle ossa dei pesci, insieme con altri indizi fisici e riferimenti alla letteratura classica, conducono i ricercatori a credere che l´anfora contenesse filetti di pese – e precisamente pesce gatto suddiviso in tranci di sei - otto centimetri, forse salato e disidratato per la preservazione nel corso del trasporto.

Un simile carico sarebbe stato consumato dai soldati e dalle masse.

"La supposizione è che generalmente questo genere di pesci fosse utilizzato per nutrire gli eserciti greci" ha dichiarato Ballard. "IL relitto potrebbe quindi essere stato un´imbarcazione da rifornimento piena di pesce in tranci, proveniente dalla regione, notoriamente pescosa, del Mar Nero e dei suoi laghi, e diretta in Grecia" ha dichiarato.

Analisi al radiocarbonio di campioni dei filetti di pesce presi dall´anfora condotti al Woods Hole Oceanographic Institution in Wood Hole, Massachussetts, indicano che le ossa risalgono ad un periodo compreso tra 2490 e 2280 anni or sono. Le analisi hanno anche confermato la data del naufragio. (Campioni di legno sono anche stati raccolti dal sito del naufragio, ma le analisi al radiocarbonio hanno indicato trattarsi di legno moderno, probabilmente rifiuti trasportati al sito dalla corrente.)

Rimangono le domande circa le olive e la resina trovate all´interno dell´anfora, e se l´anfora fosse stata riutilizzata o meno per il trasporto di vari beni di consumo.

Le anfore per lo più erano destinate al trasporto di vino e olio d´oliva. La resina era usata per rivestire l´interno del vaso per prevenire trasudazioni.

"Ma all´interno di questa particolare anfora vi erano tracce di olive. La domanda [è]: vi era olio d´oliva? O erano solo... residui di un precedente trasporto?" si chiede Ballard.

Analisi scientifiche più specifiche dei sedimenti prelevati dall´anfora potrebbero probabilmente rispondere alla domanda, ha dichiarato Hiebert. Ha notato, comunque, che il gruppo di ricerca ha preferito non danneggiare un´anfora intatta. Il gruppo spera di ottenere nuovi elementi quando tornerà al sito la prossima estate. (Analisi dei residui di lipidi intrappolati nella ceramica porosa dei frammenti d´anfora potrebbero rivelare ogni contenuto passato del vaso, come l´olio di oliva).

Una nave da trasporto diretta in Grecia?

Malgrado le già completate analisi al radiocarbonio, Hiebert ha notato che la forma e la dimensione dell´anfora prelevata dal relitto offre dati molto più precisi sull´età della nave e sulle sue origini.

Ricorda infatti molto da vicino quelle prodotte in un famoso porto greco sulla costa meridionale del mar nero, nell´attuale città di Sinop, Turchia.

"Sembra un tipo di anfora che sappiamo essere stata prodotta al sito di Sinop, Turchia. Comunque, siamo sorpresi di averla trovata ad una tale distanza da Sinop" ha dichiarato.

Hiebert ipotizza che la nave possa avere iniziato il suo viaggio lungo le coste meridionali del Mar Nero, navigando verso nord attraverso il mare, seguendo le correnti prevalenti verso la Penisola di Crimea, quindi, virando ad ovest lungo la costa settentrionale del Mar Nero, verso la Grecia.

"Questo ci permette di costruirci un´idea del genere di commerci si tenessero nel Mar Nero dal V al IV secolo a.C." ha dichiarato Hiebert.

"Abbiamo trovato molte somiglianze tra la costa meridionale e la costa settentrionale del Mar Nero. Ora stiamo trovando queste stesse somiglianze con la costa occidentale" ha detto Hiebert.

Un corpo crescente di ricerche archeologiche nella regione, sta portando gli studiosi a rivedere la loro considerazione del Mar Nero come una regione centrale –piuttosto che perimetrale- di cultura marittima.

"Questa nuova concezione cambierà i nostri libri di testo, perché qui abbiamo le prove di un´intera area culturale da prendere in esame. Per [quelli di noi] coinvolti in archeologia e storia antica, è molto emozionante" ha dichiarato.

I ricercatori hanno riferito di essere ansiosi di tornare al relitto la prossima estate per mappare e scavare il sito e raccogliere più campioni di anfore per un´ulteriore verifica delle loro ipotesi.

"Dai testi e dall´archeologia siamo stati in grado di comprendere solo poco circa la presenza greca nel Mar Nero e circa l´interazione dei greci con i popoli che vi vivevano già. Ma è stato solo tramite le prove indirette che siamo stati in grado di conoscere il sistema dei commerci esistente" ha dichiarato l´archeologo marino Cheryl Ward un professore assistente di archeologia alla Florida State University a Tallahassee, che aveva anche lavorato a stretto contatto con Ballard e Hiebert nella regione del Mar Nero. "Questo relitto offre la prima opportunità di verificare [prove dirette] dei primi commerci in atto".

La scoperta del relitto del Mar Nero segue quella di un altro relitto greco dello stesso periodo trovato circa cinque anni fa nel Mar Egeo a largo di Tektas Burnu, Turchia. Il relitto è stato scavato dall´archeologo George Bass.

Ward ha riferito che presi insieme, i due relitti hanno la potenzialità di spiegare agli studiosi molto circa i commerci, la cultura e l´industria nella regione in quel periodo.

Crocevia del Mondo Antico.

La regione del Mar Nero ha a lungo intrigato gli esploratori sottomarini e gli archeologi.

E´ un vero e proprio crocevia tra l´antica Europa, l´Asia ed il Medio Oriente. Le prove suggeriscono che la regione sia stata un centro di commerci marittimi per un periodo lungo millenni, che si estende dai tempi romani e greci, indietro nel tempo, fino all´Età del Bronzo.

Il Mar Nero è anche l´unico mare con uno strato di acque profonde prive di ossigeno, ove i molluschi che si nutrono di legno non riescono a sopravvivere. Per questo, i relitti lignei provenienti dall´antichità, possono mantenersi in un eccellente stato di preservazione per migliaia di anni.

Il regime politico, per i settant´anni della cosiddetta Cortina di Ferro, nell´era sovietica, ha impedito, per la maggior parte del XX secolo, che esploratori ed archeologi svolgessero analisi e ricerche in parte consistente del bacino del Mar Nero.

"E´ stato solo dopo la caduta dell´Unione Sovietica e dell´apertura del Mar Nero come unità economica, come lo conosciamo oggi, che siamo stati in grado di recarci lì e studiare [la regione] come essa era realmente nel mondo antico – una sorta di provincia marina essa stessa" ha dichiarato Hiebert.

"Siamo solo all´inizio delle nostre ricerche" ha dichiarato Hiebert. "Abbiamo iniziato solo poco tempo prima che il primo relitto sia stato individuato".