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28 Marzo 2008 ARCHEOLOGIA
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ROCCA DI CERBAIA, SCRIGNO DI SORPRESE E MISTERI
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Prato - La Rocca di Cerbaia, monumento simbolo della Val di Bisenzio, si e' rivelata uno scrigno di sorprese e misteri. L'ultima campagna di scavo, in via di conclusione, ha rivelato l'esistenza di una necropoli altomedievale, composta da sette sepolture di bambini, di un fortilizio difensivo e ha portato alla luce un unicum archeologico, un basamento in pietra nella quale era alloggiata una ruota lignea di un argano utilizzato per la costruzione della struttura, eccezionale testimonianza di cantiere medievale.

Il risultato del lavoro di ricerca condotto in Val di Bisenzio e' stato presentato questa mattina a Palazzo Buonamici. Con il sindaco di Cantagallo, Ilaria Bugetti, e il presidente della Provincia, Massimo Logli, e la soprintendente per i beni architettonici ed artistici, Paola Grifoni, sono intervenuti Marco Milanese, docente di archeologia medievale dell'università di Sassari e direttore scientifico del progetto e Gabriele Gattiglia, archeologo e coordinatore degli scavi. L'intervento di recupero, come ha sottolineato il professor Milanese, e' infatti risultato di un impegno sinergico del comune di Cantagallo, della Provincia di Prato, della Regione Toscana (che finanzierà un successivo lotto di lavori), delle soprintendenze ai beni archeologici e architettonici e dell'università di Pisa.

Attualmente non accessibile, la rocca - come ha annunciato il sindaco di Cantagallo - nel giro di alcuni mesi sarà posta in sicurezza e aperta alle visite guidate, mentre gli archeologi stanno lavorando anche a un sito internet. Per il presidente Logli "il recupero della rocca si situa nella strategia di valorizzazione del sistema archeologico della Val di Bisenzio che comprende anche la Badia di Vaiano".