Roma - Secondo alcune ricerche dell'Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima-Cnr) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, la cultura dei Fenici, grandi navigatori del Mediterraneo, non era monolitica, ma varia e sfaccettata e frutto di un rapporto di scambio o meglio, un "dare-avere" con i popoli con i quali venivano in contatto. Come nel caso della popolazione sarda, partecipe sin dalla metà dell'VIII secolo a.C. della vita sociale della colonia fenicia. Se ne è parlato questa mattina al Cnr nel corso del Convegno "Nuove luci sul Mediterraneo" organizzato per commemorare Sabatino Moscati a dieci anni dalla sua morte. Lo studioso della civiltà fenicio-punica, mise a fuoco, già negli anni 60, questa antica popolazione ricercandone in Oriente e in Occidente le tracce, gli itinerari di espansione, gli insediamenti e le varie manifestazioni.
Negli anni '60 le indagini miravano a individuare con precisione l'identità dei Fenici. Oggi, dopo quasi mezzo secolo, gli studi su questa popolazione seguono una logica più dinamica, privilegiando l'interazione tra i popoli. In particolare, la civiltà fenicia viene "monitorata", dall'Iscima, nelle sue manifestazioni "panmediterranee attraverso casi-campione che vanno dalla fenicia Sidone alla sarda Pani Loriga, dal santuario di Althiburos in Tunisia, alle manifestazioni neo-puniche dei siti algerini.
"In parallelo con le ricerche avviate nella Penisola Iberica - spiega Paolo Xella, Iscima-Cnr - in Sardegna sono stati avviati gli studi nel Sulcis e nell'Oristanese. Nel primo caso le indagini al "tofet" (luogo di sepoltura) di Sant'Antioco, hanno evidenziato strette relazioni con i sardi, come dimostrano anche le ricerche avviate al Nuraghe Sirai e a Monte Sirai, dove la compresenza di elementi fenici e indigeni è attestata anche per il VII e il VI sec. A.C.".
Ricerche sono state condotte anche in Sicilia, nell'isola di Mozia, dove gli scavi nel locale "tofet" hanno contribuito a far comprendere come si svolgevano i riti sacrificali di bambini. Secondo le informazioni raccolte, sembrerebbe che venivano bruciati, non bambini morti alla nascita, ma bambini offerti deliberatamente alla divinità. L'offerta era legata a fasi di particolari crisi di carattere pubblico e privato e, fortunatamente, le uccisioni erano limitate a un paio all'anno.
di Michael A. Cremo, Richard L. Thompson2. Archeologia Misterica
di Luc Bürgin3. Archeologia dell'impossibile
di Volterri Roberto4. Archeologia eretica
di Luc Bürgin5. Il libro degli antichi misteri
di Reinhard Habeck6. Rennes-le-Château e il mistero dell'abbazia di Carol
di Roberto Volterri, Alessandro Piana7. Il mistero delle piramidi lombarde
di Vincenzo Di Gregorio8. Le dee viventi
di Marija Gimbutas9. Come ho trovato l'arca di Noè
di Angelo Palego10. Navi e marinai dell'antichità
di Lionel Casson
ARCHEOLOGIA BIBLICA
ECCEZIONALE RITROVAMENTO IN UN TUNNEL SEGRETO IN MESSICOARCHEOLOGIA BIBLICA
CIMITERO DI ANFORE IN DUE NAVI ROMANE NELLE EOLIEARCHEOLOGIA BIBLICA
SCOPERTI VASI DI ARGILLA CRUDI A POMPEIPALEONTOLOGIA
IL GIGANTE DI ATACAMA: UN ALTRO GEOGLIFO CHE SFIDA LA NOSTRA COMPRENSIONE DEL PASSATOARCHEOLOGIA BIBLICA
TROVATA AD ORVIETO LA TESTA DEL DIO DEGLI ETRUSCHIPALEONTOLOGIA
IL MISTERO DELLE TORRI SEGRETE DELL'HIMALAYAARCHEOLOGIA BIBLICA
UNO SCAVO ILLEGALE SCOPRE UN TEMPIO DI THUTMOSE IIIPALEONTOLOGIA
LA BUFALA CHE GESU' FU PADRE E MARITOPALEONTOLOGIA
IL "SEME MAGNETICO" CHE DIEDE VIA ALLA VITA VEGETALE SULLA TERRAPALEONTOLOGIA
TRAPPOLE PER DEMONI SCOPERTE IN INGHILTERRA