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21 Novembre 2006 ARCHEOLOGIA
APCOM
ERCOLANO, UNIVERSITA' RIPORTA ALLA LUCE ISCRIZIONE
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Napoli - La scienza in aiuto dell'archeologia. Accade in Campania dove, da questo felice connubio, è nata la possibilità di riscoprire e decifrare una delle poche iscrizioni non a carattere politico di Ercolano, l'antica città seppellita dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

Grazie ad una speciale camera a raggi infrarossi, chiamata "Vidicon", gli archeologi sono risaliti ad alcune scritte che si erano perse nei meandri del tempo: un provvedimento contro l'immondizia (lo stercos, come veniva definito dagli antichi romani) che veniva reso pubblico a commercianti e cittadini ercolanesi.

A far venir fuori la storica iscrizione che, secondo gli esperti, rappresenta un 'unicum', è stata la collaborazione con il laboratorio di Ottica applicata della Facoltà di Ingegneria dell'Università Federico II di Napoli, guidata dal professor Luciano Vicari.

"La parte sovrastante a questa scritta era stata abrasa dallo studioso Matteo Della Corte, che vi lavorò nel 1938 - dice Mario Pagano, soprintendente per i Beni archeologici del Molise - proprio per leggere l'iscrizione sottostante che, tuttora, è molto lacunosa anche se sappiamo che tratta del problema dei rifiuti".

Il 'castellum aquae' è ubicato all'incrocio tra il IV cardo e il decumano massimo, tra gli spigoli settentrionali delle insulae V e VI, e veniva utilizzato per le affissioni pubbliche. Una sorta di albo affissorio dove erano tracciate anche linee verticali e orizzontali parallele che servivano da guida per scrivere ordinatamente il testo. Le iscrizioni erano, per lo più, dipinte anche se in questo caso si è usato il corsivo per dimostrare la natura spontanea della comunicazione che non era promanata direttamente da un'autorità pubblica.

Dai primi studi risulta che, al di sotto del secondo strato ne esiste anche un terzo, cronologicamente anteriore, e per il quale è ancora in corso l'opera di decifrazione.

"Questo è un lavoro compiuto, gratuitamente, dall'Università Federico II, mentre le apparecchiature sono state messe a disposizione dal centro di competenze - ha dichiarato il professor Vicari - E' indubbio che, qualora, si decidesse di continuare su questa strada, si renderebbe necessaria una sponsorizzazione".