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6 Novembre 2006 ARCHEOLOGIA
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INAUGURAta SALA DELL'OPUS SECTILE DI OSTIA
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Roma - Un gioiello dell'arte e dell'architettura tardo-antica torna alla luce, visibile al pubblico dopo quasi cinque decenni di difficile restauro.

L'unico esemplare di decorazione a intarsio di marmi colorati (opus sectile) quasi totalmente recuperata, risalente al IV secolo dopo Cristo e proveniente da Porta Marina, a Ostia Antica, sarà da oggi uno dei fiori all'occhiello del Museo dell'Alto Medioevo, a Roma, dove è ospitato in una grande sala con tre lati su quattro rivestiti quasi interamente dagli splendidi marmi, con suggestive e colorate figure di animali, fiori e specchiature geometriche, e il pavimento originale decorato con motivi a stelle, ottagoni e cerchi combinati con sontuosa eleganza. A inaugurare l'apertura al pubblico è stato questa mattina il ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, accompagnato dalla direttrice del museo Maria Stella Arena, dal sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Eugenio La Rocca e dal direttore dei Beni Culturali del Lazio Luciano Marchetti. La ricca decorazione ornava una stanza di rappresentanza di una domus monumentale romana, al termine del decumano massimo di Ostia, adiacente al mare sul quale la stanza stessa si affacciava. Splendide in particolare le immagini di animali in lotta, soprattutto leoni contro gazzelle, e il motivo di un pergolato che percorre orizzontalmente i tre lati della sala, e potrebbe indicare che la sala, o almeno l'esedra in fondo, era adibita a triclinio, cioè a banchetto. Compaiono anche i ritratti di due figure umane, uno dei quali potrebbe essere il giovane padrone di casa, e l'altro parrebbe una classica immagine di Gesù, con tanto di aureola, anche se secondo gli esperti potrebbe anche trattarsi di un "homus sacrus", un filosofo o un pensatore venerato in quella tarda antichità di passaggio dal paganesimo al cristianesimo.