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6 Novembre 2006 ARCHEOLOGIA
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IN MOSTRA MUMMIA PRINCIPESSA PRE-INCAICA
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Reggio Emilia - Un'aristocratica adolescente malata, curata con tre trapanazioni craniche praticate nove secoli fa dai chirurghi del Perù pre-incaico, è la protagonista della mostra che i Musei Civici di Reggio Emilia inaugurano oggi pomeriggio: la sua mummia, insieme ai resti mummificati di altri cinque individui della cultura andina Chancay (fiorita fra il 1000 ed il 1400 d. C. sulla costa centrale peruviana), resteranno esposti al pubblico fino al 7 gennaio. I reperti sono stati riportati alla luce grazie ad un recente "scavo" nei depositi dei Musei Civici di Reggio dell'archeologa bolognese Maria Longhena, incaricata di effettuarne l'inventario. E lo studio antropologico delle mummie, portate in Italia a fine '800 dal medico fiorentino Ernesto Mazzei, ha fruttato scoperte sconvolgenti: anche un altro dei crani esposti da oggi al pubblico presenta tracce evidenti di trapanazione chirurgica. Inoltre, la dentatura dei soli individui maschi rivela la pratica abituale della masticazione delle foglie di coca mescolate a calce. E sui capelli di tutti proliferavano i pidocchi. Nello stesso involucro funerario che avvolgeva la mummia della giovane principessa sono stati trovati gli arti inferiori di un bimbo in tenerissima età, con i sandali ancora ai piedini. E' escluso un rapporto madre-figlio, poiché l'esame antropologico ha accertato che la fanciulla non aveva mai partorito: tracce di globuli rossi lasciano invece supporre - secondo le conclusioni della Longhena - il probabile sacrificio dell'infante, nel macabro rituale andino di offrire ai defunti di alto rango la vita di altri esseri umani. Il reperto di questo bimbo sacrificato e avvolto nell'involucro della mummia e' stato rintracciato, anche grazie a ricerche d'archivio, nel Museo Pigorini di Roma, che è stato uno dei destinatari finali dei materiali importati in Italia da Ernesto Mazzei, provenienti dalla necropoli di Ancon, non lontano da Lima, la capitale dell'attuale Perù.