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20 Settembre 2003 ARCHEOLOGIA
Al-Ahram Weekly Online
Pesci, struzzi e granito
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Le miniere di Assuan sono famose dall´alba della storia del Mediterraneo orientale. Le cave di granito della regione di Cataract hanno rifornito gli antichi egiziani con i materiali necessari per erigere i loro obelischi, templi, tombe e colossi. Al giorno presente rimane la maggior fonte di granito per costruzione di edifici in Egitto.

Nel corso dei secoli gli intagliatori di granito hanno ridotto la pietra fino ai limiti di dimensione e durata. Ma almeno un blocco semi-lavorato è rimasto al sito, un monumento in se stesso per la sua dimensione e per l´abilità dei minatori. L´Obelisco Non Finito - apparentemente abbandonato dopo il crearsi di una spaccatura – è stato un´attrazione turistica per millenni, permettendo di capire quale incredibile missione dovesse essere intagliare tali massicci blocchi, oltre che naturalmente trasportarli al sito di destinazione.

Studi compiuti all´inizio dei tempi moderni hanno rivelato che la camera sepolcrale del Faraone Cheope fu costruita con lastre di granito provenienti da Assuan; che la piramide di suo figlio Chefren aveva un intero corso costruito di granito; e che la più piccola delle tre piramidi di Giza, quella di Micerino, fu rivestita di questa pietra dura e resistente.

In tempi greco-romani, la cava fu usata per intagliare obelischi, sarcofagi e statue monolitiche.

Sorprendentemente, e a dispetto della loro importanza, le cave di granito non sono state completamente scavate, se non in tempi recenti. Una vasta area del sito è stata oscurata da una discarica di rifiuti, mentre le costruzioni moderne ne hanno coperto un´altra porzione.

Il Ministero della Cultura ha avviato qualche tempo fa un programma in tre fasi per valorizzare finalmente l´importanza del sito. La prima fase prevedeva la rimozione di una parte della discarica di detriti. Questa ha portato alla scoperta di un numero di fino ad ora sconosciuti pezzi di granito, alcuni in blocco, altri solo in frammenti- come anche statue non terminate, colonne, capitelli ed obelischi databili a varie ere della storia antica d´Egitto.

Lo scorso anno, dopo una temporanea posposizione dei lavori, il progetto è entrato nella seconda fase. La stagione, secondo Zahi Hawass si sarebbe provata estremamente produttiva. "Abbiamo rimosso quasi 100 metri cubi di sabbia e pietrisco e trovato nuove prove di come gli antichi egizi intagliavano, incidevano e trasportavano il loro magnifici monumenti" ha dichiarato.

Hawass ha aggiunto che il gruppo ha individuato un antico porto sul fiume Nilo, una volta usato per trasportare i monumenti da Assuan alle varie città lungo il corso del fiume, specialmente le antiche Menfi e Tebe. "Dopo aver rimosso la sabbia ed i detriti da un´estremità del porto, abbiamo scoperto che era coperto da raffigurazioni murali. Una raffigurava il dio Bes, un´altra un gruppo di struzzi che camminava nel deserto, e vi erano pesci che nuotavano allegramente in un lago" ha dichiarato Hawass. "Alcuni egittologi hanno identificato un gruppo di delfini, ma dal momento che non vi sono delfini nel Nilo, sono più propenso a credere che si tratti di una specie di pesce chiamato Thamus, ben conosciuto nel Nilo e ancora trovato nel Lago Nasser".

Hawass ha spiegato che studi recenti sui graffiti hanno suggerito che gli operai incidessero queste scene per decorare l´ambiente in cui lavoravano, o forse che si trattava di esercitazioni per gli artisti impegnati. Sono stati trovati segni indicanti i punti cardinali nord e sud, e a sud dell´Obelisco Non Finito, un´iscrizione geroglifica di cinque righe, databile al regno di Tuthmosis III. Si tratta di un ordine del faraone stesso, impartito nel venticinquesimo anno del suo regno, che chiede ai capimastri della miniera di intagliare due obelischi per la venerazione del dio Amun-Ra per il suo tempio a Karnak.

E´ anche venuto alla luce il letto di roccia dell´Obelisco Non Finito.

"Una grande rivelazione è stata la sorprendente scoperta di sette grandi depressioni nella cava, ove sette obelischi sono stati tagliati fuori dalla miniera e rimossi in tempi antichi" ha dichiarato Hawass. "Una delle depressioni è esattamente della stessa altezza dell´obelisco che si trova ora in Italia. Stiamo pensando di prendere le dimensioni degli obelischi dei templi di Karnak e Luxor nel tentativo di determinare se coincidano con le depressioni recentemente trovate nella miniera".

Il progetto di trasformare le cave in un museo a cielo aperto implicherà lasciare ampi oggetti al sito, e trasportarvi i monumenti non finiti o frammenti di monumenti da altri luoghi. "Vi sono alcune terme romane non finite e una statua incompleta di Ramses II trovata a Shellal" ha dichiarato il Ministro della Cultura Farouk Hosni. Ha aggiunto che altri oggetti sono stati trovati nel villaggio Nubiano sull´Elefantina, e che anch´essi saranno prelevati per essere esposti al sito.

Il progetto di sviluppare le miniere di granito come attrazione vorrebbe incoraggiare gli agenti di viaggio ad includere Assuan nei loro itinerari. Questa grande città, al confine della provincia egiziana con la Nubia potrà forse non vantare il numero di monumenti di Luxor, ma non è per questo meno importante. Oltre alle cave di granito e all´Obelisco Non Finito, anche l´antica città di Elefantina è stata ripulita ed aperta al pubblico.

Un´area interessante è quella delle tombe di Qubbet Al-Hawa, che includono quelle dei primi esploratori dell´Antico Regno dell´Africa nera, e vi si trova anche il monastero del V secolo di San Simeone. La sfortuna è che, fino ad oggi, non più di un giorno è normalmente dedicato dai tour operator ad Assuan, giusto per attraversare il lago Nasser o navigare sul Nilo, e che viene dedicata non più di una breve visita al nuovo Museo Nubiano, mentre solo una breve sosta è riservata all´Obelisco Non Finito – che giace convenientemente presso la strada principale.

Le rotte programmate per i turisti attraverso le antiche miniere si aggiungeranno significativamente alle attrazioni locali di Assuan. E´ stato pianificato che tutti gli oggetti siano debitamente etichettati con i dettagli dei siti dai quali provengono. Un nuovo ingresso del sito archeologico guiderà i visitatori al Centro per Turisti, dove un documentario di 12 minuti curato dal National Geographic sarà proiettato per svelare la storia del sito. Vi saranno anche informazioni circa le tecniche di scavo dei tempi antichi. Il tour proseguirà verso l´Obelisco Non Finito, e altri oggetti non terminati nella miniera, e l´uscita offrirà la visione dell´area del porto recentemente scoperta, con i suoi graffiti di struzzi e pesci, indietro verso la via principale.