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24 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
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RISOLTO IL CASO DI OMICIDIO DEI MEDICI DI FIRENZE
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Uno dei più celebri crimini del Rinascimento, il tentato omicidio del più grande figlio di Firenze, Lorenzo dei Medici, è stato risolto a più di 500 anni di distanza.

Conosciuto come la "Cospirazione dei Pazzi", il complotto fu guidato da Francesco dei Pazzi, la cui famiglia di banchieri aveva risentito per anni della scalata al potere dei Medici.

I Pazzi complottarono di uccidere Lorenzo e suo fratello Giuliano nel corso di una Messa Solenne nella cattedrale cittadina nell´aprile del 1478. Ferito, Lorenzo riuscì a sfuggire e barricarsi dietro la porta di bronzo della sacrestia, ma Giuliano morì dissanguato sul pavimento della cattedrale.

Ora nuove scoperte rivelano che il complotto fu più che il risultato di una faida tra le due famiglie. Dietro ai Pazzi si nascondeva un più grande sistema di potenti cospiratori che puntavano a distruggere Lorenzo il Magnifico e le sue ambizioni espansionistiche per lo stato fiorentino.

"Uno dei primi agenti del complotto fu niente di meno che Federico da Montefeltro, duca d´Urbino, sempre ritratto come un buon amico di Lorenzo" ha dichiarato Marcello Simonetta, uno storico della Wesleyan University del Connecticut.

Le prove si trovano in una lettera segreta all´inviato di Urbino a Roma che giaceva dimenticata nel privato archivio degli Ubaldini. La lettera era protetta da crittografia, ma Simonetta aveva un vantaggio, quando si accinse a decifrarla: un libretto del XV secolo scritto da un suo antenato, spiegava come codificare la corrispondenza diplomatica.

"La lettera rivela che Federico inviò 600 delle sue truppe ben addestrate alle porte di Firenze. Avrebbero dovuto prendere possesso della città dopo l´omicidio dei fratelli Medici" spiega Simonetta.

Immortalato da Piero della Francesca in uno stupendo, impassibile ritratto, Federico da Montefeltro fu un grande guerriero, e patrono delle arti.

Il ritratto, un´icona del Rinascimento, mostra il Duca in tutta la sua imponente autorità: uomo dal collo taurino, con capelli neri corvini che spuntano dal cappello rosso, che guarda fieramente sua moglie, rappresentata di profilo in un altro ritratto.

"E´ sempre stato considerato l´ultimo condottiero umanista. Ora sappiamo che fu coinvolto personalmente nella cospirazione, ispirata da Papa Sisto IV e dal Re Ferrante di Napoli" ha spiegato Simonetta.

Pubblicata nell´Archivio Storico Italiano e nell´ultimo libro di Simonetta, la lettera decifrata ha causato controverse reazioni tra gli storici.

"La lettera codificata da Simonetta offre un dettaglio interessante, cioè la prontezza del Duca di Urbino a contribuire al complotto con 600 soldati, ma non aggiunge niente alla sostanza di quanto già noto.

"Sapevamo già che il Duca era fortemente implicato nella cospirazione, che era al soldo di Papa Sisto IV, e che non aveva amore per Lorenzo il Magnifico. Ma non fu certamente il capo della cospirazione.

Questo ruolo spettò a Papa Sisto, al Conte Girolamo Riario, al banchiere Francesco de´Pazzi e perfino al Re di Napoli" ha dichiarato lo studioso del Rinascimento Lauro Martines, anch´egli autore di un libro sul complotto contro i Medici".

Secondo Ronald Witt, professore di storia alla Duke University, la scoperta di Simonetta ha invece grande importanza.

"E´ una di quelle rare scoperte su cui gli storici bramano di mettere le mani. Malgrado sappiamo bene chi furono gli esecutori materiali, la lettera rivela quanto elaborato ed articolato fosse in realtà in complotto".

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