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26 Marzo 2005 ARCHEOLOGIA
Kathimerini
LA VILLA DI ERODE DIVIENE UN MUSEO ALL´APERTO
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Una copertura di 0.45 ettari sarà installata per proteggere i frammenti architettonici ed i famosi mosaici ad Eva a Kynouria, dagli elementi

Negli ultimi 25 anni, a Eva nel Kynouria è stato recuperato un numero di statue sufficienti a riempire un intero museo.

Ma un museo vero e proprio ancora non esiste, e la maggior parte delle scoperte si trova ancora conservata in un deposito; per questo i frammenti architettonici ed i famosi mosaici, che coprono circa 1, 500 metri, stanno per essere protetti da un tetto.

Il Supremo Consiglio di Archeologia ha deciso per una struttura che copra un´area di 0.45 ettari, a protezione di ampia parte della Villa di Erode Attico dagli elementi atmosferici. I mutamenti climatici hanno causato danni crescenti, come erosione, progressivo sbriciolamento dei mosaici e dei pavimenti lastricati, crolli.

La villa che Thodoros Spyropoulos iniziò a scavare all´inizio degli anni ´90 copre 20, 000 metri quadrati. Contiene collezioni significative che rivelano la storia dello stesso Erode, che sognò una casa felice colma delle opere originali dell´antica arte greca e copie romane di lavori antichi. Ma Erode fu sopraffatto dalla depressione, quando morirono sua moglie Sigilla e i suoi figli e pupilli, e trasformò la lussuosa villa in un museo e sito per la mistica adorazione dei suoi morti.

"Per tutta la villa sparse steli funerarie, scene di celebrazioni funebri dai cimiteri classici e monumenti degli eroi attici, e sopra la famosa stele dei guerrieri di Maratona, un supremo monumento alla morte eroica" ha dichiarato Giorgos Spyropoulos, curatore e co-scavatore insieme a suo padre di Eva, Kynouria, che paragona la villa di Erode ai Musei Vaticani.

Le sculture che decorano la villa di Erode, (stele e statue di atleti) esprimono "il suo profondo coinvolgimento con i valori educativi greci e le virtù greche, e si riferisce agli sport praticati da lui e da suo padre, che aveva guidato il coro degli efebi a Sparta, che ricordava le istituzioni di Licurgo ed i giochi di squadra di ragazzi ed efebi" ha dichiarato il curatore.

La costruzione della villa ricorda quella di Adriano a Tivoli. Come spiega il curatore: "Adriano era amico e protettore di Erode e visitò Mantineia, Tega e probabilmente Eva nel 131-132 d.C. I capitelli del peristilio nel giardino, che risalgono all´era di Adriano, sembrano quelli dell´Olympeion di Atene, ad indicare che la villa fu completata al tempo di Adriano, attorno al 117-130 d.C.

Le centinaia di scoperte sono evidenze del desiderio di Adriano di collezionare le opere originali. Tra le scoperte più importanti si trovano gli Orchoumenous Lakaines, statue di donne Laconiane danzanti create da Callimaco (420 a.C.), che si trovavano nella stoa di fronte alle Amazzoni Cariatidi.

Solo una di esse sopravvive intatta, insieme a pochi frammenti. "La giovane donna si leva in atteggiamento di danza, ricreando nell´osservatore una precisa sensazione di movimento" ha dichiarato Spyropoulos junior. Sembra l´immagine stilizzata della danza, e la sua sensualità è "un´esibizione di abilità tecnica che richiama quella delle Menadi, che sono anche attribuite a Callimaco".

Sappiamo da Plinio che l´artista creò queste sculture. Lo studioso Wolters ritiene che le Orchoumenous Lakaines rappresentino le ragazze di Sparta che svolgevano danze rituali in onore di Artemide, la cui cerimonia includeva danze delle vergini delle principali famiglie.

Altre scoperte includono frammenti di statue di bronzo, copie di capolavori classici (l´atleta di Lisippo, l´Ercole di Policleito, e l´Afrodite di Prassitele), copie della Opera Nobilia (il gruppo con Achille e Penthesileia) copie delle Amazzoni del tipo dei Mattei di Fidia, centauri, ninfe, atleti e busti di filosofi.

Il suo biografo Filostrato riferisce che Erode Attico ha avuto la sfortuna di perdere le persone che gli erano più care, spiega

Spyropoulos, "e nel 165 cedette alla depressione".

Quando fu colpito da tante disgrazie, riempì la villa di marmi provenienti da Lesvos, mutandola in un mausoleo. Si lamentava di continuo, "tentando di scacciare il dolore dal suo cuore ferito". Non era solo una vuota teatralità, spiega il curatore. "Questo era il modo in cui nell´antica Grecia si usava esprimere il dolore per la morte di una persona cara".

Due statue raffinate di Ercole sono state trovate nel giardino della villa, che ha forma di ippodromo. L´Ercole di Skopas (una copia di una statua di Mailpo) era situata all´estremo opposto di uno degli Ercole che teneva le mele delle Esperidi.

Tra le stele di atleti vi è un eccezionale rilievo di un giovane uomo nudo con un hairdo ornato inciso ed un altro che ritrae un atleta scalzo che indossa un hymation e guanti da boxe. Altri rilevi importanti includono quelli delle Nove Muse di Apollo.

Le scoperte si datano dall´era arcaica al II secolo d.C. e perfino più tardi, dal momento che è stato trovato il ritratto di un imperatore che visse dopo Erode.

"Ciò significa che la villa era ancora in uso e che i suoi eredi continuarono ad arricchire la collezione. Sono stati trovati ritratti di Settimio Severo ed altri, e mosaici del tempo di Costantino" ha dichiarato Spyropoulos.

I capitelli delle colonne indicano le due fasi in cui la villa fu costruita. Quelli dal tempo dei Flaviani sono stati trovati nella basilica della villa, mentre quelli dal tempo di Adriano (II secolo d.C.) adornavano l´asse.

LO scavo aveva rivelato solo sporadiche scoperte fino al 1995, quando più e più tesori hanno iniziato a venire alla luce. Ciò è stato quando furono trovate il complesso sorprendente di Achille e Penthesileia e frammenti delle Orchoumenous Lakaines tra i ritratti sul versante occidentale della villa.

Il sito archeologico della Villa Romana di Erode Attico si trova a quattro chilometri a nordovest di Astros, presso il Monastero della Trasfigurazione di Cristo. Il cuore della villa è un cortile rettangolare con un giardino circondato da una corrente artificiale. E´ circondato su tre lati da arcate e corridoi con superbi pavimenti mosaicati nell´atrio, e sul quarto lato da una esedra o piattaforma.

Ad ovest si trova una piccola basilica, e sul lato meridionale sono stati scoperti una guardiola, bagni un Nymphaion semicircolare ed un´altra basilica (un tempio ad Antinoo).

Ad est si trova una serie di sale che conducono ad un cortile, dalle quali probabilmente continuavano i giardini. Una terza basilica si trova sul lato settentrionale, con una biblioteca che correva per tutta la lunghezza tra essa ed un´altra stoa.

Le ricerche condotte 25 anni or sono hanno rivelato tre stadi cronologici. Le scoperte mostrano che la villa fu in uso continuo dal I o dal II secolo d.C. fino al VI.

Le prime antichità sono state trovate nell´area nel XIX secolo e nel 1962 è stato dichiarato sito archeologico con il nome di Colones. Attorno al 1978, l´Eforo di quel tempo, G.Steinhauser, ha iniziato i primi scavi.

La scoperta dei monumenti è stata compiuta da Thodoros Spyropoulos negli anni ´90, e ha richiamato l´attenzione sulla necessità di protezione del sito.

Il Supremo Consiglio Archeologico ha deciso che la maggior parte della villa dovrebbe essere coperta da una sorta di tettoia, sostenuta da sei coppie di colonne centrali; si ritiene, infatti, che questo sia il solo modo per garantire temporanea protezione alle antichità. Il passo successivo sarà un museo.