Su una stretta lingua all´ombra del Monte Ida nella creta centrale, gli archeologi hanno scavato, negli ultimi 20 anni, una città che emerse dagli anni oscuri dell´antica storia Greca fino ai tempi medioevali.
Il Progetto Eleutherna, uno scavo sistematico condotto da un team di eminenti archeologi dell´Università di creta, è esso stesso insolito in un paese dove la maggior parte degli scavi è portata avanti dagli impiegati del Ministero della Cultura, generalmente a seguito di segnalazioni da parte di imprese edili o da cantieri di costruzione.
Le scoperte, pur mancanti di gioiellerie ornate o di bronzi classici – hanno già fornito abbastanza materiale per due esposizioni pubbliche, nel 1993 e 1994. Una terza e più comprensiva selezione è attualmente in esposizione ad Atene, nella nuova ala del Museo di Arte Cicladica, il cui direttore, il professore Nikolaos Stampolidis, è incaricato di uno dei tre scavi ad Eleutherna. Gli altri due scavi sono diretti dal professor Petros Themelis, che conduce anche lo scavo sistematico dell´antica città di Messene, nel Peloponneso meridionale – e a Thanassis Kalpaxis.
"Eleutherna: Polis – Acropolis – Necropolis", che ha aperto il 1 dicembre e proseguirà fino al 1 settembre 2005, contiene una selezione di 507 reperti della città ed i suoi ricchi cimiteri, incluso un buon numero di pezzi della prima era cristiana, e dei tempi bizantini. La star d´eccezione della mostra è una delle opere più celebrate dell´antica scultura greca, la Dama di Auxerre del VII secolo a.C., nel corso del suo primo viaggio dal Louvre di Parigi.
L´esposizione è arricchita da una coppia di modelli in scala che mostrano Eleutherna, e parte del cimitero, attualmente entrambe sottoposti ad operazioni di scavo, per come dovevano apparire nell´Età del Ferro. Tre seppellimenti – inclusa la camera funeraria di un guerriero e sua moglie, dietro al quale un giovane uomo era stato giustiziato per decapitazione – sono in mostra esattamente come sono stati trovati, in una sala dipinta di rosso melagrana in onore di Persefone, signora dell´oltretomba.
Le rovine giacciono alle pendici settentrionali di Ida, circa 25 chilometri a sud-ovest di Rethymnon e 5 km dal Monastero di Arkadi, una delle principali attrazioni turistiche di creta. L´antico insediamento occupava una sporgenza ripida e naturalmente fortificata, tra i due letti profondi di altrettanti torrenti di circa 9 chilometri.
Il sito coperto di olivi, era stato scelto dall´Università di creta affinché aprisse una finestra su un periodo storico piuttosto oscuro, secondo Stampolidis. "[Eleutherna] era conosciuta come città nei tempi storici e le nostre intenzioni sono di mettere a fuoco altri periodi della storia cretese, oltre al periodo minoico con i suoi grandi palazzi che hanno dominato l´archeologia cretese dal 3000 al 1000 a.C. Le scoperte minoiche si sono tra l´altro dimostrate impossibili da rimuovere, nella forma di cocci di ceramiche e di una coppa di pietra. Themelis ritiene vi debba essere stato un fiorente insediamento minoico al sito, anche se non sono state ancora trovate tracce di altri edifici. Nuove scoperte preistoriche includono asce di pietra, scaglie di ossidiana e frammenti di figurine marmoree delle Ciclidi.
Lo scavo che opera su tre fronti, iniziato nel settembre del 1985, si è concentrato sulla città, sulla cittadella sulla cima della collina e sul cimitero a Orthi Petra, che fu usato continuativamente dall´880 al 570 a.C.
L´ultima fase dello scavo ha prodotto alcune delle scoperte più interessanti, inclusi frammenti del VII secolo che Alain Pasquier, capo del dipartimento di arte greca e romana del Louvre, ha collegato ai "perduti parenti" della Dama di Auxerre.
Eleutherna fu abitata continuativamente dal IX secolo a.C. al tardo VIII secolo d.C.
Nel corso dei primi cinque secoli, l´insediamento consisteva di una serie di villaggi aggregati attorno ad un centro amministrativo. Perfino allora, Eleutherna era un luogo prospero che sviluppò relazioni commerciali e culturali con il Mediterraneo sud-orientale.
Per il tardo IV secolo a.C., era una città fiorente che copriva un´area di 1.5 chilometri quadrati. Nel 68 a.C. fu sottoposta ad assedio dai romani che, secondo uno degli antichi racconti, conquistarono la città imbevendo con aceto – nottetempo - una sezione delle mura di mattoni di fango – provocandone il crollo.
Distrutta da un terremoto nel 365 d.C., la città fu immediatamente ricostruita e divenne sede vescovile nel V secolo; da questo momento, vi furono costruite almeno tre basiliche cristiane.
La città cadde in declino dopo la conquista araba di creta, e fu abbandonata dopo il 787. L´area fu abitata nuovamente alla fine del X secolo, per essere definitivamente evacuata attorno al 1340.
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