Campioni di capelli prelevati da mummie di bambini preservatesi naturalmente, scoperte al più alto sito archeologico inca sulle Ande, hanno offerto una visione sorprendente delle vite dei bambini scelti per il sacrificio. I ricercatori hanno usato il DNA e analisi sugli isotopi stabili per mostrare come bambini di circa 6 anni venivano "ingrassati" e poi condotti in pellegrinaggio verso la morte.
Un team di scienziati guidato dal Dr Andrew Wilson dell´Università di Bradford ha analizzato campioni di capelli prelevati dalle teste e da piccole borse di quattro mummie trovate sulle Ande. Queste comprendono la quindicenne "Vergine di Llullaillaco" ed il "Bambino di Llullaillaco" di sette anni, i cui resti congelati sono stati trovati nel 1999 presso un tempio a 25 metri dalla sommità del Monte Llullaillaco, un vulcano di 6739 metri lungo il confine tra Argentina e Cile. La Vergine, descritta come una "mummia perfetta" è stata in esposizione per la prima volta il mese scorso a Salta, nel nord ovest dell´Argentina.
Il Dr Wilson ed i colleghi hanno studiato il DNA e gli isotopi stabili dai campioni di capelli per scoprire le vite di questi bambini. A differenza dei campioni di collagene osseo e smalto dei denti, che offrono una lettura media nel corso del tempo, la crescita dei capelli permette agli scienziati di catturare un´unica istantanea in differenti intervalli di tempo, aiutando a costruire il quadro di come i bambini erano preparati ai sacrifici in un periodo di tempo lungo dei mesi. I risultati saranno pubblicati oggi negli Stati Uniti sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA.
"Esaminando i campioni di capelli di questi sfortunati bambini, ha cominciato ad apparire una storia agghiacciante di come venivano ingrassati in vista del sacrificio" ha dichiarato il dr.Wilson.
Si ritiene che i figli e le figlie dei sovrani locali venissero scelti per il sacrificio, probabilmente come un modo che la classe dirigente Inca utilizzava per spaventare il popolo. Alcune ragazze, conosciute come acllas, erano selezionate dall´età di quattro anni, e poste sotto la tutela di sacerdotesse; alcune sarebbero in seguito state offerte come mogli dei nobili locali, altre consacrate come sacerdotesse ed altre offerte come sacrificio umano.
Mediante l´analisi degli isotopi stabili trovati nei campioni di capelli, il Dr.Wilson e colleghi sono stati in grado di capire che per lungo tempo prima del sacrificio, i bambini erano nutriti con una dieta a base di vegetali come le patate, a suggerire che provenissero dal popolo. Isotopi stabili di carbonio, azoto, ossigeno, e idrogeno, dalla dieta di un individuo si depositano nei suoi capelli dove possono rimanervi immutati per migliaia di anni.
Ad ogni modo, nei dodici mesi prima del sacrificio, le evidenze isotopiche mostrano che la dieta delle Vergini cambiava significativamente, arricchendosi di mais, considerato cibo dell´elite, e proteine, probabilmente provenienti dal charki (carne di lama disidratata).
Mutamenti negli isotopi dei campioni di capelli negli ultimi 3-4 mesi delle loro vite suggeriscono che i bambini avrebbero cominciato il loro pellegrinaggio alle montagne, probabilmente da Cuzco, la capitale del regno. Seppure gli scienziati non possano essere certi di come i bambini morivano, si ritiene che fossero prima nutriti con birra di mais e foglie di coca, probabilmente per alleviare i fastidi dati dall´altitudine, e anche per prepararli al loro destino. Questa teoria è supportata da evidenze di metaboliti di coca che i ricercatori hanno trovato nei capelli delle vittime, e dalla concentrazione particolarmente elevata nei capelli delle Vergini.
Precedenti ricerche avevano mostrato che il "Ragazzo di Llullaillaco" sembra essere andato incontro ad una fine particolarmente cruenta. I suoi vestiti erano coperti di vomito e diarrea, indicativi di uno stato di terrore. Il vomito era macchiato di rosso da una droga allucinogena, tracce delle quali sono state trovate anche nel suo stomaco e nelle feci. Ad ogni modo la morte sembrerebbe essere giunta per soffocamento, il suo corpo essendo apparentemente stato stretto tanto fortemente nelle sue vesti, da provocare la rottura delle costole e la dislocazione delle ossa pelviche.
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