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20 Agosto 2005 ARCHEOLOGIA
timesonline
PIRAMIDI PERUVIANE RIVALEGGIANO LE EGIZIANE
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Rovine lungo la costa del deserto peruviano datati a circa 4, 700 anni or sono offrono ai ricercatori uno sguardo del tutto inedito sulle antiche civiltà del Nuovo Mondo. Il sito di Caral, nella Valle del Supe a nord di Lima, copre 66 ettari ed include piramidi da 21 metri di altezza disposte attorno ad un´ampia plaza.

"Quel che fa di Caral qualcosa di unico, è la sua età" ha dichiarato Roger Atwood, inviato di Archaeology. "La datazione al carbonio ha rivelato che le sue piramidi sono contemporanee a quelle d´Egitto e agli ziggurat della Mesopotamia". Sono tra i primi esempi di architettura monumentale nel Vecchio Mondo. Survey e scavi nelle valli vicine, suggeriscono che Caral "si trovasse al centro della prima società delle Americhe a costruire città e partecipare a commerci su larga scala."

Caral è stata investigata negli ultimi decenni da un team peruviano guidato dal Dr Ruth Shady. Altri siti in Perù sono pressoché coevi, "ma nessuno si avvicina alla dimensione e allo scopo della sua architettura. Il popolo di Caral si dedicava alle costruzioni con intensità civica, costruendo e ricostruendo di continuo i loro muri di pietra e malta, piazze infossate e residenze densamente popolate".

Si ritiene che la popolazione si aggirasse attorno alle 3, 000 unità. Molte delle costruzioni sono state fatte usando "le borse shicra", contenitori intrecciati che ricordano da vicino le attuali sporte da cavallo, riempiti di pietre e usati come materiale da costruzione. La shicra è una pianta grassa annuale dalle lunghe foglie, ideale per la datazione al radiocarbonio: campioni sembrano risalire fino al 2727 a.C., e quando le date furono pubblicate nel 2001, aprirono un dibattito sulle vere origini della civiltà peruviana.

Che Caral non sia un sito unico nella zona è dimostrato dalle survey condotte dal dr. Jonathan Haas, e da Winifred Creamer nelle tre valli costiere confinanti, che hanno rivelato un numero di siti contemporanei: "Vi sono evidenze di un complesso straordinario di più di 20 separati centri residenziali con architettura monumentale concentrata in tre soli piccoli villaggi" riportano. Il team americano contesta la teoria di Shady che Caral sia la "capitale" di questo primo impero, vedendolo piuttosto come un importante centro regionale.

A Caral, sono state riportate alla luce le due insolite plazas circolari: presso una di esse è stato trovato un gruppo di 32 flauti decorati fatti di ossa di condor e pellicano. Detriti dalle case vicine mostrano che sardine, acciughe e muscoli costituivano parte del loro regime dietetico.

Caral fu occupata per quasi un millennio prima di essere abbandonata.

Se possa essere visto come una civiltà paragonabile a quelle contemporanee di Egitto e Mesopotamia è dubbio, ma dimostra che la tradizione che culminò nell´impero Inca ha radici più profonde di quanto si fosse mai creduto.