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21 Marzo 2005 ARCHEOLOGIA
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FAMIGLIA PERUVIANA RECLAMA MACHU PICCHU
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LIMA – La povera famiglia peruviana Zavaleta ha una sola cosa da dire alle migliaia di turisti che ogni anno marciano sull´antico percorso Inca, alla volta della celebre cittadella di Machu Picchu: "Ehy voi: uscite dalla nostra terra!!"

La famiglia vanta la legittima proprietà di gran parte del santuario di Machu Picchu, il più famoso tesoro nazionale del Perù, e inizierà la prossima settimana un procedimento legale contro lo stato per ottenere il riconoscimento dei diritti di sua competenza.

"Gli Zavaleta acquistarono l´area nel 1944" ha dichiarato il loro rappresentante legale Fausto Salinas lo scorso lunedì. "Ho verificato, ed il sito è qualificato proprietà privata dal 1657" ha aggiunto, sostenendo di avere la prova in documenti su una pergamena avvolta in pelle di capra.

L´esploratore americano Hiram Bingham scoprì Machu Picchu nelle Ande meridionali peruviane, nascosta sotto una folta foresta, nel 1911. Le rovine precolombiane di un´intera città giacevano arroccate su una sella montagnosa, a circa 2560 metri sul livello del mare, presso la moderna città di Cuzco.

Si trattava probabilmente del santuario dell´Imperatore inca Pachacutec, e giaceva nel cuore dell´Impero Inca, che all´inizio del XV secolo si estendeva dalla Colombia all´Argentina settentrionale.

Mach Picchu è diventato il sito archeologico meglio conosciuto del Sud America, e attrae quasi mezzo milione di turisti ogni anni.

Il progetto dei Zavaleta è quello di vendere la terra, se il loro titolo sarà riconosciuto. "Vi sono molti interessi stranieri in ballo" ha dichiarato Julio Zavaleta.

L´Istituto Nazionale Peruviano per la Cultura, che gestisce e mantiene Machu Picchu, ha rifiutato di rilasciare commenti al riguardo.