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17 Dicembre 2004 ARCHEOLOGIA
IOL News
Archeologi messicani trovano un´antica mummia
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Città del Messico – Gli archeologi messicani hanno riferito nei giorni scorsi la scoperta di una mummia di 2, 300 anni di una bambina insieme a parti di tessuto, capelli, piume e resti di una pianta, in una grotta asciutta, fredda e ad alta quota, nello stato centrale di Queretaro.

Gli archeologi avevano avuto notizia di alcuni resti umani nella grotta in un´area montagnosa conosciuta come Sierra Gorda. Hanno cercato la grotta, situata a circa 2, 900 metri sul livello del mare, e trovato i resti mummificati della bambina, che mancava di un braccio.

"E´ una delle più antiche mummie trovate in Messico" secondo la dichiarazione rilasciata dal portavoce del Museo di Templo Mayor, parte dell´Istituto Nazionale di Archeologia ed Antropologia.

La mummificazione si è probabilmente verificata per cause naturali – la rapida disidratazione dei tessuti, unita all´altitudine e alla temperatura fresca – piuttosto che per l´applicazione di qualsiasi tecnica.

Ma quel che è comunque interessante è ciò che si trovava insieme al corpo: parti di tessuto, piume, parti di piante e ciocche di capelli, che potrebbero essere state offerte funerarie.

Si ritiene che la ragazza sia morta attorno al 320 a.C., secondo i test portati avanti su di lei e sul tessuto.

Inizialmente, date le condizioni semi-deserte del sito, si pensava che potesse essere appartenuta a qualche gruppo di cacciatori-raccoglitori, ma dato il frammento di tessuto, cresce la possibilità che abbia fatto parte di un gruppo stanziale.

I ricercatori sono ancora incerti a quale cultura preispanica sia appartenuta la ragazza: i resti sono stati trovati a nord dell´area occupata da culture come Olmechi e Maya.