Ogni giorno più di 2, 000 turisti invadono l´antica città Inca di Machu Picchu sulla cima delle montagne, nel sud del Perù. Arrivano in gruppi per ammirare estasiati i templi costruiti di blocchi di granito perfettamente cesellati, e rendono omaggio al sole.
La maggior parte dei turisti proviene dalla vicina Cusco. Altri usano gli autobus. Poche centinaia di coraggiosi arrivano a piedi dopo un cammino di 4 giorni lungo il famoso Sentiero Inca. Questa particolare via d´accesso richiede agli escursionisti l´attraversamento di alcuni passi di montagna, ad altitudini comprese tra i 3, 300 ed i 4, 300 metri. Resti ben preservati di architettura inca costellano il sentiero, che è esso stesso pavimentato in pietra.
Il Sentiero Inca è una diramazione di 32 chilometri della Grande Strada Inca. Il percorso, risalente a 500 anni or sono, e della lunghezza di 8, 500 km, segue la catena delle Ande Sud Americane e collega l´Impero Inca alla Colombia meridionale al Cile centrale. La via è conosciuta come Gran Ruta Inca o Capaq Nan, in Quechua, un linguaggio indigeno del Perù centrale.
L´Unione per la Conservazione Mondiale, una società senza scopo di lucro con sede a Ginevra, Svizzera, guida un´iniziativa per restaurare e rivitalizzare alcune sezioni della Gran Ruta Inca. Lo scopo del progetto sarebbe offrire una risorsa turistica unica e promuovere lo sviluppo sostenibile del grande corridoio andino.
La Gran Ruta Inca infatti era l´arteria principale di un sistema di antichi sentieri che raggiungono in totale 24, 000 km. Il sistema funzionava - secondo gli studiosi - come un sistema nervoso, permettendo ai sovrani Inca di raggiungere i sudditi sparsi per l´impero e gestire così più agevolmente gli affari dello stato.
Oltre alla Via Principale, ve ne erano altre. Una seguiva la linea di costa. Alcune strade collegavano la via costiera alle Ande. Altre strade viaggiavano dalle Ande nella giungla, fin verso l´Amazzonia.
Pali di legni su tumuli sabbiosi segnavano la strada costiera, un percorso che non esiste più.
La Via Principale, invece, è preservata meglio. Circa 422 km della Via coincidono con aree protette nei sei paesi lungo il tragitto, ma nessuna sezione della via è protetta direttamente, secondo l´Unione Mondiale per la Conservazione.
Nel 2002, una rappresentanza dell´Unione Mondiale per la Conservazione aveva monitorato le condizioni della Gran Ruta Inca tra Quito in Ecuador e La Paz in Bolivia. Ampie sezioni della strada nelle regioni di maggiore altitudine e minor popolazione delle Ande sono state ritrovate ancora visibili e percorribili.
La strada è invece stata coperta o distrutta dove si trovava ad attraversare città e villaggi. Ma nelle campagne e nei paesi sugli altipiani andini, rimane parzialmente intatta.
Queste comunità rurali, occupate principalmente da popoli indigeni che vivono in condizioni di povertà estrema, potranno ottenere maggiori benefici dallo sforzo di rivitalizzare la Gran Ruta Inca, in particolare se i turisti cercheranno percorsi alternativi e meno trafficati per raggiungere Machu Picchu.
La via in questo modo ripristinata potrebbe anche servire a ricollegare i villaggi ed agevolare lo scambio dei semi di patata (di cui i locali coltivano circa 3, 000 differenti varietà).
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