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8 Maggio 2005 ARCHEOLOGIA
AP online (The Associated Press)
GLI STUDIOSI ESAMINANO LA MUMMIA DEL BAMBINO ATTRAVERSO LE FASCE
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I ricercatori della Stanford University sostenuti dagli ingegneri della Silicon Valley stanno usando strumenti ad alta tecnologia per svelare il mistero della piccola mummia di un bambino vissuto 2000 anni or sono – senza rimuovere le fasciature.

I ricercatori sperano che le più di 20, 000 immagini prelevate da una sofisticata apparecchiatura scanner, ed altri strumenti tecnologici alla scuola di Medicina di Stanford, offriranno uno sguardo dettagliato e tridimensionale all´interno della piccola mummia egizia conservata al Museo di San Jose per più di 70 anni.

La mummia, meno di tre piedi di altezza, è stata maneggiata più delicatamente possibile quando è stata trasportata venerdì a Stanford dal Museo&Planetario Rosacrociano Egiziano.

La ricerca, che richiederà mesi di tempo, potrebbe rivelare molte informazioni sulla mummia, ad esempio l´età del ragazzo, il sesso ed il suo nome, come anche le cause della morte, e se abbia indosso qualche gioiello o altro ornamento.

"Il vero tesoro dell´archeologia è la vita umana" ha dichiarato il curatore del museo Lisa Schwappach-Shirriff. "Grazie alla tecnologia, saremo in grado di restituire a questo bambino parte della sua vita".

La società Silicon Graphic Inc. con sede a Mountain View, processerà le immagini di Stanford, applicando tecnologie di visualizzazione in 3-D nel primo sforzo di questo genere negli Stati Uniti. Nel 2003, la compagnia aveva svolto una simile operazione su una mummia di 2, 800 anni or sono dal British Museum di Londra.

I ricercatori pianificano di creare un volto per mostrare le probabili sembianze del bambino, ha dichiarato il dr. Kevin Montgomery, direttore tecnico del National Biocomputation Center di Stanford. Un programma informatico preleverà le immagini delle ossa e le combinerà con immagini dei tessuti soffici facciali tipici di quel gruppo etnico, provenienti da un database di anatomia umana, ha dichiarato.

Ulteriori esami dei dati da parte di antropologi, ortopedici, e dentisti pediatrici permetteranno loro di approfondire la conoscenza dell´età del bambino entro sei mesi di tempo, ed avanzate tecniche di immagini in 3-D potranno aiutare i ricercatori a scoprire il nome del bambino, che si pensa sia impresso in geroglifici su una placca sul petto.

I ricercatori sapevano poco della mummia quando il museo la acquistò attorno al 1930. Secondo analisi ai raggi X svolte negli anni ´60 il bambino avrebbe avuto tra i 4 ed i 6 anni di età al tempo della morte. Le prime immagini avevano evidenziato un´asimmetria pelvica, che ha suggerito possibili difficoltà di locomozione.

Questa mummia in particolare è stata scelta come prima per essere esaminata usando una nuova tecnologia in parte perché le mummie di bambini sono rare. Ma il Museo Rosacrociano ha sei mummie, e più esami saranno possibili in futuro, ha spiegato la Schwappach-Shirriff.

"Ognuno ha una storia da raccontare" ha dichiarato.