SANTA ANA – Questo è quanto sanno gli esperti: uno era un sacerdote proveniente da una ricca famiglia. Un´altra era una ragazza che cantava durante i rituali religiosi. Un terzo era un bambino, seppellito in un sarcofago finemente intarsiato.

Ma c´è molto più da sapere sulle sei mummie egizie, avvolte e sepolte in strisce di lino impregnato di resina migliaia di anni or sono per proteggerle dagli elementi.

Usando la tecnologia medica del XXI secolo, i curatori ed i radiologi della California Meridionale esaminano le testimonianze del passato, in prestito dal British Museum, per catturare nuovi segreti.

"E´ un´autopsia virtuale" ha dichiarato la Dr. Linda Sutherland, una radiologa che ha prestato servizio da volontaria per il progetto. "Guarderemo all´interno delle mummie per scoprire, senza distruggere"

Il progetto si svolge in preparazione di "Mummie: Morte e Oltretomba nell´Antico Egitto" un´esposizione del Museum Bowers che aprirà il 17 aprile. La mostra esporrà circa 140 oggetti del British Museum, che vanta la più ampia collezione di antichità egizie, al di fuori dell´Egitto.

I ricercatori del Bowers sperano che le scansioni tomografiche aggiungeranno nuovi elementi a quanto è già noto sulla storia delle mummie, dall´analisi archeologica e dalla scansione standard ai raggi X. Ritengono che si tratti della più ampia raccolta di scansioni TAC mai realizzata su mummie egizie, utilizzando le tecnologie allo stato dell´arte.

Tutte le sei mummie si ritengono risalire ad un periodo compreso tra i 2, 000 ed i 3, 000 anni.

L´analisi dentale ha mostrato che il bambino ritenuto in precedenza di 18 mesi di età, aveva almeno 4 anni quando il suo corpo fu compresso per essere chiuso nel sarcofago. Hanno anche scoperto che il corpo di un uomo risalente al 700 a.C. era stato schiacciato al tempo del seppellimento e che un palo di legno era stato posto nel suo petto nel tentativo apparente di correggere il problema.

I radiologi analizzeranno le immagini nei prossimi mesi in cerca di maggiori informazioni.

Sulla rete: www.bowers.org