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16 Marzo 2005 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
REPERTI INDIANI A GREENVILLE
tempo di lettura previsto 2 min. circa

MARIETTA – Scavando attraverso spessi strati di fango grigio in una fattoria a nord della Greenville County, non è stato necessario attendere tanto per trovare i frammenti di storia antica che sporgevano dal terreno, come un pezzo levigato di ceramica indiana o la punta aguzza di una freccia.

Il luogo, annidato tra le piane fluviali a sud del Fiume Saluda, è stato a lungo il suolo del riposo per reperti degli Indiani americani. La terra sotto di esso è l´Atlantide virtuale di alcune delle più primitive tracce di vita americana.

"Vi è un´autentica concentrazione di storia" ha dichiarato Frances Knight, archeologa dell´Illinois che si è trasferita a Greenwille circa un anno e mezzo or sono e ha seguito lo scavo di Marietta. "Ci mette in comunicazione con i popoli del passato".

Per tre mesi, la Knight e decine di volontari locali, hanno visitato il sito, che è stato rivelato al pubblico per la prima volta lo scorso mercoledì. Si trova appena all´interno della linea di contea, a media via tra la Contea di Pickens e le comunità di Pumpkintown e Marietta.

Le scoperte saranno sottoposte a mesi di test per determinare la loro esatta età e collocazione storica. Ma offrono già uno sguardo sul modo in cui gli Indiani Americani vivevano sulle terre locali, che sono attualmente usate per abitazioni, agricoltura e trasporti.

"Prima, si credeva che non vi fosse mai stato nessuno qui, solo piccoli gruppi di popoli in certe località conosciute come indiane" ha dichiarato Basket. Ma non appena i gruppi di indiani americani sono divenuti maggiormente riconoscibili in South Carolina, è divenuto di importanza crescente diversificare le risorse storiche destinate alla comprensione degli albori della cultura, ha dichiarato Basket.

La datazione al carbonio delle fosse dei focolai aiuterà a determinare quanto tempo sia trascorso da quando le fiamme lambirono queste rocce. Dettagliate analisi del suolo aiuteranno a determinare quale – se alcuno – raccolto fosse stato coltivato dagli abitanti della zona, o se esistevano piante selvatiche tra essi.

Pezzi di ceramiche, significativi in dimensione, di Stalling Island – la più antica ceramica dei Nativi Americani mai trovata negli Stati Uniti – sono stati scoperti al sito, e datati a circa 4, 000 anni. La ceramica, formata di una pasta creata mischiando torba e argilla, predata la coltivazione, e varia nel disegno dalle forme più semplici a quelle estremamente ornate.

Mediante studi accurati, controllo del territorio e tecniche di mappatura, si è riusciti ad enucleare l´originaria sembianza dell´insediamento, inclusi i confini di quello che fu una volta un edificio circolare. Gli archeologi hanno anche scoperto due siti sepolcrali – ma nessuna traccia d´ossa – come anche focolai, che furono usati probabilmente dagli abitanti Nativo Americani.