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31 Dicembre 2004 ARCHEOLOGIA
mytelus.com
LA SCOPERTA DI OSSA DI BISONTE ROVESCIA LA STORIA
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L´anno 2004 termina con una storia molto importante per l´archeologia, rivelata dall´uso della tecnologia del DNA applicata ad antiche ossa di bisonte sparse nel Nord America occidentale.

La scoperta incide profondamente sulla nostra comprensione di come il Nord America fosse popolato dagli umani, e potrebbe anche avere un forte impatto sulla storia degli aborigeni.

Il sapere convenzionale, insegnato a scuola per generazioni, parla di un ponte di terra che collegava l´Asia e l´Alaska. Questo ponte, attualmente sommerso, fu creato dall´abbassarsi del livello dei mari nell´ultima era glaciale, che terminò attorno a 8, 500 anni or sono.

E´ stato postulato che le tribù preistoriche seguirono i gruppi di grandi animali migranti lungo un corridoio libero dai ghiacci approssimativamente lungo le Montagne Rocciose, raggiungendo in ultimo tutti i punti del continente e stabilendo quelle cui oggi si riferisce come Prime Nazioni.

Ma ora appare chiaro che questo sapere convenzionale è sbagliato, o quantomeno fortemente incompleto.

Lionel Jackson del Geological Survey del Canada, e Mike Wilson del Douglas College hanno tenuto una conversazione sulle ultime scoperte il 7 dicembre presso il Centro Spaziale H.R. McMillan a Vancouver. Il loro lavoro si collega a scoperte sul DNA effettuate da un team dell´Università di Oxford che concentrato l´attenzione sui bisonti, i più diffusi e persistenti grandi animali del tempo.

Due punti centrali sono stati evidenziati dallo studio di Oxford: i bisonti erano in declino, per ragioni ancora poco chiare, quasi 10, 000 anni or sono prima dei ghiacci; i cacciatori umani fecero pressioni su di loro, ed il corridoio libero dai ghiacci fu chiuso durante il picco dell´era glaciale. Isolati dai ghiacciai dal resto del continente, i bisonti settentrionali morirono. Tutti i bisonti del giorno presente sono discendenti di un piccolo gruppo meridionale, che dopo il ritiro dei ghiacci, si diffuse anche al nord.

Ne consegue che anche i popoli nomadi di cacciatori potrebbero avere popolato il Canada Occidentale da sud.

In effetti, la migrazione da sud a nord aveva avuto considerazione nell´ambiente scientifico per un periodo, ma non aveva attirato l´attenzione dei media. Jon Driver, un ricercatore del SFU che ha studiato ossa e reperti alle Grotte del Lago Charlie, presso St.John, raggiunse nel 1996 questa conclusione:

"Tutte le evidenze disponibili suggeriscono che il popolamento dell´interno del Canada occidentale nel periodo post-glaciale si verificò dal sud."

Le evidenze dal DNA di Oxford avvalorano le teorie di Driver.

Altri studi scientifici minano il consueto tracciato delle migrazioni umane. Il numero di novembre dello Smithsonian Magazine riporta che diverse scoperte sarebbero troppo antiche per essere spiegate da un corridoio libero dai ghiacci che si formò solo 12, 000 anni or sono, come al sito di Gault nel Texas centrale. Altrove, alte colline che si sarebbero trovate sopra il livello dei ghiacci offrono campioni di vita che potrebbero essere sopravvissuti attraverso le ere glaciali.

Come nota l´articolo dello Smithsonian, è piuttosto popolare considerare le barche come mezzi di diffusione dell´umanità. Barche di pelle usate dai balenieri Inuit suggeriscono che la tecnologia è esistita per un lungo periodo di tempo, fino ai cacciatori dell´età della pietra, e che le onde migratorie potrebbero essere provenute dall´Europa come dall´Asia. L´idea dei primi europei è stata descritta come "radicale" ed "eretica" dallo Smithsonian, ma è sostenuta da sorprendenti somiglianze nella tecnologia di lavorazione della pietra dall´Europa al Nord America.

Nel corso della conversazione tenuta a Vancouver, è stato chiesto a Mike Wilson del Douglas College cosa pensasse delle teorie sull´Uomo di Kennewick, l´individuo di sembianze europee con la punta di una lancia di pietra confitta in un´anca che è stato trovato sulla riva erosa del Fiume Columbia presso Kennewick, Washington, nel 1996. Wilson ha liquidato la storia come – per lo più – una montatura dei media, notando che l´Uomo di Kennewick ha soltanto 9, 000 anni e che l´Asia allora non era geneticamente così omogenea come la gente tende a credere.

Così, cosa potrebbe significare tutto ciò per gli aborigeni in Canada?

Oggi il dogma della preservazione culturale prevede un sistema rigido di proprietà di terre comuni. Questo sistema comunitario, che si è un dimostrato un disastro, è basato strettamente sulle divisioni razziali. L´idea di migrazioni multiple di razze sovrapposte, con lo scorrere dei millenni, non potrebbe più corrispondere alla struttura di potere delle Prime Nazioni, che trae forte beneficio dallo status quo.

La politica su base razziale Canadese è semplicemente mal indirizzata. Perpetua le divisioni accordando diritti speciali a certe persone. E queste politiche sono basate su una teoria di occupazione razziale che sta lentamente decadendo, anche grazie al progresso scientifico degli ultimi tempi.

TAG: DNA