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30 Dicembre 2004 ARCHEOLOGIA
The Guardian
I MUSEI AVVISATI DI CONTROLLARE I REPERTI DELL´ERA BIBLICA
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GERUSALEMME – Gli esperti invitano i musei attorno al mondo a riesaminare i reperti dell´era biblica dopo che Israele ha indagato quattro collezionisti e mercanti d´arte con l´accusa di aver falsificato reperti ritenuti inizialmente i più importanti ritrovamenti archeologici degli anni recenti.

Le imputazioni etichettano molte di tali "scoperte" come falsi, incluse due che erano state presentate come i più clamorosi ritrovamenti di archeologia biblica in Terra Santa: il cosiddetto "Ossario di Giacomo", appartenuto al presunto fratello di Gesù, ed una tavoletta di pietra incisa con le istruzioni di Re Yoash sui lavori di restauro al primo Tempio di Gerusalemme.

Shuka Dorfman, capo dell´Autorità per le Antichità Israeliane, ha dichiarato che l´indagine si spingerà ancora molto oltre. La catena di falsificazioni è andata avanti per circa 20 anni. "Abbiamo scoperto solo la punta dell´iceberg. Questo traffico si estende per tutto il globo, e ha generato un mercato illegale da milioni e milioni di dollari" ha spiegato Dorfman. "I falsari tentavano di cambiare la storia".

Hershel Shanks, editore della Rivista di Archeologia Biblica con sede a Washington, ha dichiarato nel corso di un´intervista telefonica: "La vicenda si proverà uno scandalo orribile, o creerà grande imbarazzo per l´Autorità Israeliana."

Shanks aveva rivelato al mondo l´esistenza dell´Ossario di Giacomo nel corso di una conferenza stampa nel novembre del 2002.

Uzi Dahari, uno degli ufficiali dell´Autorità per le Antichità Israeliane ha dichiarato in una recente lettura che alcune delle falsificazioni sarebbero state create da un artigiano egizio, che ha lavorato in Israele negli ultimi 15 anni. L´abitudine di vantarsi delle sue imprese in un pub di Tel Aviv lo ha portato all´attenzione della Polizia.

Shimon Gibson, archeologo israeliano, ha dichiarato che i musei dovrebbero, a questo punto, sottoporre ad attento esame tutti i reperti di derivazione incerta. "Ora dovremmo pensarci due volte prima di annunciare una scoperta, e verificarne accuratamente origini e provenienza."