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26 Maggio 2005 ARCHEOLOGIA
Post-Gazette
CARTAGINE NEGA GLI ADDEBITI DI INFANTICIDIO
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Mhamed Hassine Fantar ha qualcosa da dire all´Impero Romano, allo scrittore francese Gustave Flaubert e ad un gruppo di americani specializzati nello scavo di antichi sepolcri.

Esperto dell´antica Cartagine – città cancellata dai romani più di 2, 000 anni or sono – Mr.Fantar conduce una campagna per riabilitare i suoi antenati dall´accusa infamante di infanticidio.

"Non lo facevano" ha dichiarato il sessantanovenne archeologo, respingendo l´accusa che gli antichi cittadini del Nord Africa sacrificassero i bambini per calmare gli dei.

La moderna Cartagine, punteggiata di antiche rovine e ville lussuose dell´attuale elite nazionale, brilla nella Tunisia del tempo presente. La prima televisione privata ha iniziato a trasmettere questa primavera con il nome di Hannibal TV, un tributo al genio militare dell´antica Cartagine che condusse gli elefanti attraverso le Alpi per combattere i Romani. Il presidente Zine El Abidine Ben Alin ha pregato la stazione televisiva di rendere omaggio ad un simbolo dell´"autentica civiltà" della Tunisia.

Meno celebrato è invece il lato oscuro del passato cartaginese. La presunta e diffusa pratica di sacrifici di bambini in macabri rituali religiosi, ha dichiarato Fantar, è una macchia che deve essere cancellata. "E´ solo propaganda" sostiene.

Per tentare di cancellare questa reputazione negativa del passato di Cartagine ha scritto articoli, ha organizzato seminari e partecipato a programmi tv e radio. Sta anche formando una nuova generazione di studiosi locali, incluso suo figlio, affinché confutino una volta per tutte la storicità di questa pratica.

Lawrence Stager, professore di archeologia della Harvard University ed esperto del soggetto, definisce questo revisionismo un colpo di spugna. Si trova nelle ultime fasi di revisione di un libro contenente i risultati di una lunga analisi di medicina legale di ossa carbonizzate e che ha svolto scavi a Cartagine negli anni ´70. Ciò, sostiene Stager, proverà oltre ogni ragionevole dubbio, che il signor Fantar si sbaglia.

Il sacrificio umano era comune in molte culture antiche. Ma i Cartaginesi in particolare si portano dietro questa fama, e si racconta praticassero sacrifici di bambini per almeno 600 anni in un sito conosciuto come il Tophet, una parola ebraica che significa "arrostitore" ovvero "luogo del fuoco". La maggior parte degli studiosi occidentali ritiene che la pratica fosse organizzata attorno alla venerazione di due divinità. Stager sostiene che potrebbe essere stato un meccanismo primitivo di controllo della popolazione. Altri suggeriscono un´attività più sporadica connessa ai riti della fertilità primaverili.

I primi ad accusare Cartagine di avere bruciato vivi i loro giovani, furono i Romani, che distrussero la città del 6 a.C., ponendo fine alla prima guerra tra superpotenze della storia. Nel corso dei secoli, racconti di sacrifici di infanti ispirarono il romanziere del IXX secolo Flaubert che visitò Cartagine nel 1858 in cerca di materiale per "Salammbo" che racconta nel dettaglio orribili sacrifici umani. Gli archeologi stranieri quindi presentarono evidenze solide alle sue supposizioni narrative.