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10 Febbraio 2005 ARCHEOLOGIA
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L´ERITREA CHIEDE LA RESTITUZIONE DI ANTICHI REPERTI
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ASMARA – L´Eritrea richiede la restituzione dall´Etiopia di centinaia di reperti archeologici prelevati da antichi siti negli anni ´60. Inoltre, Asmara chiederà all´Italia la restituzione di oggetti che si dice furono prelevati dagli italiani quando l´Eritrea, colonia italiana Photoprima, e protettorato inglese poi, fu annessa all´Etiopia nel 1962.

"La Commissione Nazionale Eritrea per l´UNESCO chiederà ufficialmente in pochi mesi la restituzione delle proprietà culturali prelevate dall´Italia e quindi dall´Etiopia" ha dichiarato Lebeskal Yosief, direttore del Museo.

Lebeskal ha dichiarato che l´Eritrea, come l´Etiopia, vuole preservare il suo patrimonio culturale e che gli oggetti scavati dai siti nella città meridionale di Matara, il porto sul Mar Rosso di Adulis ed i monasteri presso Asmara, dovrebbero essere restituiti.

"Oggi, proprio come l´Etiopia ha chiesto, e sta per ottenere, la restituzione dell´obelisco di Axum dall´Italia, noi chiediamo agli etiopi di restituirci gli oggetti trovati a Matara, che si trovano attualmente ad Addis Abeba" ha spiegato Lebeskal.

Il sito di Matara, situato su una piana deserta circondata da immense formazioni rocciose, presso la città meridionale di Senafe, circa 135 km da Asmara, è disseminata di rovine di antiche ville e chiese.

Nell´area sono state dissotterrate centinaia di reperti, tra cui sarcofagi, ceramiche e monete, che sono state portate in Etiopia e sono rimaste da allora in un museo di Addis Abeba.

Ad iniziare dal VII secolo, Matara scomparve gradualmente dalle rotte commerciali, ed il suo declino portò all´aumento di importanza del porto di Adulis.

Le prospettive per una restituzione sono piuttosto incerte, come del resto i rapporti tra Asmara ed Addis Abeba negli ultimi tempi, specie a seguito di una contesa per la determinazione di un confine di demarcazione.

Ma Lebeskal è ottimistico. "Guardiamo al caso Italiano" ha ricordato. "Nonostante le iniziali resistenze, a breve l´Obelisco di Axum, farà ritorno in Etiopia."

L´Eritrea nutre ancora un profondo risentimento in quella che definiscono la distruzione intenzionale da parte dell´Etiopia della stele di Matara, che crollò nel 2, 000, mentre le truppe etiopi si trovavano nella regione; e ancora giace in pezzi al sito. "Gli etiopi sostengono si sia trattato di un incidente, ma gli archeologi hanno dimostrato che fu fatta saltare intenzionalmente con la dinamite" spiega Lebeskal.

Gli archeologi stanno tentando di ricostruire la stele su una nuova base. Le incisioni, dell´era precristiana, rappresentano simboli di un sole su una luna crescente e scritte negli antichi linguaggi semitici di Ge´ez. La stele dovrebbe tornare alla sua posizione originaria per la fine del mese.