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4 Aprile 2005 ARCHEOLOGIA
Icnewcastle
FRAMMENTI DI ANTICHI IMPERI
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Schiacciato nell´argilla, quasi completamente coperto dai detriti, si trova un oggetto. Potrebbe essere un coccio di ceramica romana, forse un pezzo di vetro. Ad un occhio non allenato potrebbe sembrare semplicemente una pietra.

Ma l´archeologo Andrew Birley (nella foto) ha l´occhio allenato, e sa bene come individuare nell´area i reperti risalenti a quando i soldati romani si spinsero fino a queste regioni. Andrew Birley è uno dei cinque archeologi professionisti al lavoro al sito di Vindolanda, presso Haydon Bridge, nel Northumberland.

L´area ospitò i romani dall´85 a.C. per centinaia di anni, di fatto più tempo di quanto l´America esiste come nazione.

"I Romani rimasero nell´area fino a circa il 410 d.C.; poi, circa 150 anni dopo il sito fu completamente abbandonato" ha dichiarato Andrew. "E´ difficile dire quale popolo visse qui dopo i romani, ma sappiamo trattarsi di una comunità cristiana.

"Abbiamo trovato molti reperti religiosi ed i resti di una chiesa del 400 d.C., precedente anche all´Abbazia di Hexham.

Conosciamo il nome di una persona che visse qui, da una pietra tombale. Brigomaglos. Ed era probabilmente un grande capo, e da quel che possiamo capire guidava una banda di saccheggiatori gallesi."

Tutto questo da una pietra tombale.

Andrew sorveglia e guida un team di volontari che sono arrivati a Vindolanda per la stagione di scavo di quest´anno.

Ogni anno, il Fondo di Vindolanda tiene un programma di scavo di sei mesi, invitando i volontari a rimboccarsi le maniche, mettersi in ginocchio, e grattare letteralmente via il presente per trovare il passato.

Per partecipare, è necessario registrarsi come "Amici di Vindolanda", al costo di 35 sterline, sia che si intenda rimanere per una settimana, che per l´intera lunghezza dello scavo. Quest´anno si sono iscritte già 287 persone.

E non sono solo locali: provengono da tutto il mondo.

Il primo scavo al sito fu condotto dal Reverendo Anthony Hedley attorno al 1830. Il Reverendo Hedley partecipava attivamente alla vita della Società Antiquaria di Newcastle, ma morì nel 1835.

Per i successivi 100 anni, la terra rimase in possesso dei coltivatori locali, fino a che nel 1929, fu acquistata da Eric Birley, il nonno di Andrew ed il primo di tre generazioni di Birley ad essere coinvolto a Vindolanda.

Eric era professore all´Università di Durham e vi fondò il dipartimento archeologico. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la terra fu restituita ai coltivatori, ma nel 1970, Eric, suo figlio Robin Birley ed altri individui di simili idee si riunirono a formare il Fondo di Vindolanda.

I primi scavatori dormivano in tende e si lavavano al fiume.

L´interesse per il sito cominciò a crescere ed il Fondo iniziò a ricevere i visitatori imponendo una piccola spesa.

Per il 1974 aveva già attratto 80, 000 persone.

Ma Vindolanda ottenne riconoscimento internazionale nel 1973, quando vi fu scoperta una serie di tavolette di legno, brani di corrispondenza tra i romani di Vindolanda.

Malgrado gli argomenti piuttosto futili (una è di un mercante che si lamenta delle condizioni delle strade) sono documenti fondamentali. Un comitato di esperti li ha recentemente votate come i più significativi tesori mai dissotterrati sul suolo inglese.

Sono attualmente in esposizione al British Museum di Londra.