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8 Marzo 2015 ARCHEOLOGIA
ilfattostorico.com
700 REPERTI RECUPERATI NELLA NAVE AFFONDATA NEL FIUME STELLA
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La quarta campagna di ricerche nel fiume Stella del progetto Anaxum, in Friuli, ha portato al ritrovamento di oltre 700 reperti pregiati di epoca romana. Tra questi spiccano una bilancia per beni preziosi, ceramiche d'importazione dal Mediterraneo, e soprattutto il recupero e la messa in sicurezza di una imbarcazione dell'XI secolo.

Scoperto lungo l'argine del fiume nel 2012, il relitto rappresenta un unicum mondiale per i contesti fluviali: rappresenta infatti una forma di transizione tra il modo di costruire antico e quello medievale-moderno.

Queste nuove scoperte si aggiungono a quelle ottenute dal 2011 a oggi grazie al progetto Anaxum, e costituiranno la spina dorsale del futuro parco eco-storico del fiume Stella. Anaxum, antico nome latino dello Stella, è l'unico esempio in Italia di cantiere-scuola di archeologia subacquea in un fiume.

Il relitto dell'XI secolo di Precenicco

La barca abbandonata in una area marginale del fiume Stella e ritornata alla luce dopo mille anni, è un unicum mondiale per la storia della costruzione navale perché rappresenta una forma di transizione tra il modo di costruire del mondo antico e quello medievale-moderno.

Forma e sistema costruttivo utilizzati trovano parziali confronti solo con uno dei relitti bizantini di Yenikapı, l'antico porto di Istanbul, e con quello di Serçe Limani, sempre in Turchia. Il relitto in legno è ciò che resta di una imbarcazione risalente all'XI secolo, a uso non esclusivamente fluviale, ma anche lagunare.

Lo scafo era stato individuato nel 2012 presso Precenicco nell'ambito delle attività di tutela archeologica della Soprintendenza, durante i lavori di sistemazione delle sponde dello Stella da parte del Consorzio di bonifica Bassa friulana.

Il 25 agosto 2014 sono iniziati i lavori di scavo archeologico condotti da ArcheoLAB per riportare alla luce il relitto, situato due metri sotto terra, in una zona un tempo golena del fiume. Dopo la completa messa in luce dello scafo, ai primi di ottobre il relitto è stato inserito in una struttura metallica da parte della ditta Diego Malvestio e C. e trasportato ai magazzini del sale di Villa Ottelio, ad Ariis di Rivignano Teor, di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia.

Qui è stata realizzata tutt'attorno una vasca di contenimento per tenere il legno costantemente immerso in acqua in attesa del restauro.

"Il progetto Anaxum - ha dichiarato il Soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, Luigi Fozzati - costituisce l'unico esempio in Italia di cantiere-scuola di archeologia subacquea in un fiume. Estremamente importanti appaiono, dunque, i risultati, non solo a fini scientifici, ma anche didattici, della quarta campagna di scavo e rafforzano l'impegno della Soprintendenza per il prosieguo del progetto".

"Tanti i traguardi raggiunti con Anaxum - ha spiegato Massimo Capulli, archeologo subacqueo e docente di metodologia della ricerca archeologica all'ateneo friulano -, ma sono tante anche le pagine di storia che giacciono ancora sul fondo del fiume Stella in attesa che qualcuno le recuperi alla memoria. I recentissimi risultati delle analisi al radiocarbonio della struttura lignea del sito stella 1, che si data ora al III-II sec. a.C., apre ad esempio a nuovi scenari, costituendo di fatto la più antica testimonianza della romanizzazione di questo territorio".