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2 Marzo 2014 ARCHEOLOGIA
ilfattostorico.com
SEQUENZIATO IL BATTERIO DELLA PESTE DI GIUSTINIANO
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Tra gli anni 541 e 542, fino a 50 milioni di persone morirono di peste. La pandemia si diffuse in Europa, Africa settentrionale e parti dell'Asia, colpendo con particolare forza la capitale dell'Impero bizantino Costantinopoli, sotto il regno di Giustiniano I, dal quale prese il nome. Finora, tuttavia, nessuno conosceva con sicurezza esattamente le origini di questa peste.

Il DNA di alcuni denti antichi ha dato però agli scienziati il materiale per confermare le esatte specie di batteri cause della peste. Trovare i denti è stata la chiave: dei lavori edilizi avevano accidentalmente scoperto un sito funerario fuori Monaco, che gli archeologi avevano datato all'epoca della peste."Hanno trovato alcune sepolture con più individui sepolti insieme, il che è spesso segno di una malattia infettiva", spiega il biologo dell'evoluzione David Wagner, della Northern Arizona University. "In questo caso particolare, abbiamo esaminato materiale da due diverse vittime. Una di queste era sepolta con un altro adulto e un bambino, dunque presumiamo che potessero essere tutti morti di peste contemporaneamente".

La polpa dentaria dentro i denti conteneva abbastanza tracce di sangue per identificare il DNA dei batteri della peste.

Dopo il sequenziamento del DNA, gli scienziati sono stati in grado di registrate la diffusione della malattia. Pensano che i batteri arrivino dalla Cina, saltando dai roditori agli esseri umani - e non c'è collegamento con la Peste nera del 1347, come precedentemente creduto.

"Questi risultati mostrano che in tutto il mondo le specie di roditori rappresentano importanti bacini per il ripetuto emergere di forme diverse di Yersinia pestis nelle popolazioni umane", scrivono gli autori su The Lancet.

Se non fosse per le moderne medicine e antibiotici, l'agente patogeno potrebbe causare un'altra pandemia anche oggi, spiega il microbiologo Paul Keim