sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
22 Settembre 2003 ARCHEOLOGIA
The Guardian
Il Panorama dimenticato dell´Inghilterra
tempo di lettura previsto 5 min. circa

Branchi di daini e cavalli migravano attraverso le sue pianure, ampie foreste coprivano molte delle campagne egli uomini e le donne abitavano presso laghi e fiumi.

Quindi arrivò il diluvio, e quest´antica Arcadia, che si allungava attraverso il Mare del Nord, e copriva il Canale della Manica, fu sommersa dalle acque. Tutte le tracce di attività umana e animale furono coperte da parecchie centinaia di piedi d´acqua. Solo qualche occasionale attrezzo di pietra, strumenti d´osso e teschi di mammut, raccolti dal fondo del mare dalle barche da pesca, hanno offerto memorie dell´esistenza di quel mondo perduto.

Ma le terre sommerse del Mare del Nord e della Manica potranno presto essere svelate dagli scienziati inglesi, mediante l´uso di una rivoluzionaria tecnica di scansione subacquea che può ricreare le mappe del fondale marino ed immagini accurate e dettagliate come quelle ricavabili sulla terra asciutta. Nel processo, l´idea dell´Inghilterra come un regno insulare sarà messa alla prova dai ricercatori.

"Per la prima volta, abbiamo la tecnologia necessaria per mappare il fondale del Mare del Nord e la Manica con dettagli di altissima precisione" ha dichiarato David Miles, Capo Archeologo dell´English Heritage. "Questo ci offrirà una possibilità unica per svelare la nostra storia. Vi potrebbero essere dozzine di siti perfettamente preservati proprio sotto il mare".

Miles intende incontrare gli ufficiali anziani del governo nei prossimi giorni: Il suo scopo è ottenere sostegno per un progetto che userebbe le tecniche sviluppate dai ricercatori dell´Imperial College di Londra per esaminare il fondo del mare, all´interno delle acque territoriali inglesi. Il gruppo, guidato dal Dr Sanjeev Gupta, ha usato un´avanzata tecnologia sonar, conosciuta come batimetro, per studiare il fondo del mare parecchie miglia a largo della costa del Sussex.

Diecimila anni or sono, alla fine dell´ultima era glaciale, con molta dell´acqua del mondo ancora intrappolato in immensi ghiacciai e cappe di ghiaccio, i livelli del mare erano molti piedi al di sotto del loro attuale livello. Il fiume Arun, che ora sfocia nella Manica a Littlehampton, allora correva per molte miglia prima di fluire in una valle, modellata dallo scorrere di un fiume meridionale creato dalle acque combinate del Tamigi, del Reno e della Senna.

Si aveva solo una vaga idea dell´estensione del letto del fiume Arun fino a che Gupta ed i suoi colleghi – che hanno presentato i primi risultati delle loro indagini ad un convegno archeologico questo mese – hanno iniziato il progetto di mappatura. Hanno usato una speciale eco-sonda, ancorata allo scafo della loro imbarcazione, per compiere grandi pulizie del fondo marino.

In precedenza le eco-sonde erano state in grado di riprodurre solamente due dimensioni; ma mediante l´uso di computer, di dispositivi di posizionamento satellitare e di speciali software, il batimetro è stato in grado di compensare la risacca del mare ed il movimento della nave, per creare una perfetta immagine tridimensionale del paesaggio di sotto all´imbarcazione.

"Quel che abbiamo visto è stato sorprendente" ha aggiunto Gupta. "La topografia era incredibilmente dettagliata, ricca e complessa. Ci ha permesso di vedere il letto del fiume che l´Arun creò migliaia di anni or sono ed esaminare le baie e le colline lungo la sua valle; una sporgenza di roccia che potrebbe avere formato una cascata, luogo ideale per un antico insediamento. E naturalmente potremmo vedere i punti del fondale su cui i relitti si sono adagiati"

Ora l´English Heritage, l´agenzia che controlla gli antichi monumenti nazionali e che si è anche recentemente fatta carico dell´archeologia marina in Inghilterra, si prepara a sfruttare le tecniche sviluppate all´Imperial College per svolgere una survey nazionale delle acque territoriali inglesi (che si estendono fino a 12 miglia dalla costa) come anche mappare le regioni nel mare del Nord. Per fare questo, saranno necessari fondi del governo e dell´industria.

"La maggior parte del fondale marino del mondo è ancora un mistero per il genere umano" ha dichiarato Miles. "Abbiamo immagini migliori di Marte e Venere che dei due terzi del nostro pianeta. Ora possiamo porre rimedio. E dato che la Gran Bretagna è una nazione marittima, per la quale il mare ha avuto un´immensa influenza, scoprire i suoi segreti lungo le nostre coste è particolarmente importante. Per esempio, sappiamo che vi era una volta un faro romano presso Whitby. Potremmo individuarlo grazie a questa tecnica".

I ricercatori si stanno impegnando in modo particolare per creare mappe del fondo del mare, tali da poter identificare i luoghi scelti dagli uomini per le loro case e villaggi: baie, colline che potevano contenere grotte, e laghi d´acqua dolce. I candidati più promettenti potrebbero essere quindi selezionati per ottenere speciale attenzione. Potrebbero essere inviati sommozzatori da barche in superficie. Lo scopo sarebbe trovare strumenti di pietra, tronchi usati per le case (che sopravvivono molto più a lungo nei sedimenti acquatici che sulla terra asciutta) e altre prove di attività umana.

"L´Inghilterra è stata occupata dagli uomini negli ultimi 500, 000 anni, e nel corso di questi secoli i livelli del mare sono scesi, collegando la nostra terra all´Europa in 5 diverse occasioni" ha dichiarato Gupta. In effetti, siamo stati collegati più a lungo al continente di quanto non siamo stati un´isola. Il nostro status corrente è davvero inusuale. Ciò rende questa sorta di ricerca ancora più importante".

Ad ogni modo, l´uso dello scanner batimetro non sarò confinato semplicemente allo studio del paesaggio perduto ed insediamenti nascosti. Sarà anche utile per individuare relitti, come il Dr Ian Oxelet, capo del settore di Archeologia Marina dell´English Heritage, ha sottolineato. "Secondo i dati nazionali, vi sono 44, 000 naufragi conosciuti a largo delle nostre coste. Ma questo è solo un campione minimo, lo sappiamo. Estrapolando i dati dalle documentazioni disponibili, crediamo che il dato reale sia più di mezzo milione. Questa tecnologia sarà cruciale nel ritrovarle."

Gli scienziati sono entusiasti all´idea di mappare il fondo marino al più presto possibile anche per via del moltiplicarsi delle attività commerciali marittime. La posa di cavi sottomarini ed il dragaggio di speciali trincee nella Manica per navi container, minacciano non solo l´archeologia di questo mondo perduto, ma anche le sue rare specie vegetali e animali. I siti-chiave potranno essere identificati e protetti per legge.

"Abbiamo una buona relazione con le industrie al riguardo" ha aggiunto Miles. "I fondi per il progetto del batimetro sono stati forniti dalle nuove tasse imposte per legge alle compagnie al fine di minimizzare il loro impatto sull´ambiente, e le stesse compagnie hanno riconosciuto l´importanza di questa survey. Vi saranno immensi benefici pratici anche per loro – individuare nuovi siti subacquei, per esempio. Vi sarà qualcosa di importante per tutti".