
Le larve di una particolare famiglia di insetti, i Crisopidi, hanno l'abitudine di mimetizzarsi usando frammenti vegetali, carcasse di altri insetti e qualsiasi altra cosa permetta loro di muoversi indisturbati alla ricerca di prede e di difendersi dagli uccelli.
Da tempo gli studiosi sostenevano che questo comportamento fosse molto antico, ma fino al recente ritrovamento di un fossile avvenuto in Spagna non si immaginavano quanto.
Secondo uno nuovo studio pubblicato sulla rivista PNAS ( Proceedings of the National Academy of Sciences), già 110 milioni di anni fa, in Spagna, una larva di Crisopide rimase imprigionata nell'ambra insieme alla sua collezione di frammenti di felce aggrovigliati sul dorso.
E come ha detto Michael Engel, coautore della ricerca e paleoentomologo dell'Università del Kansas, questa non è soltanto la prima evidenza fossile conosciuta del comportamento delle larve dei Crisopidi, ma "è anche la prima prova diretta della capacità di mimetizzarsi degli insetti in generale".
Tra gli invertebrati, i Crisopidi non sono infatti gli unici specializzati nell'arte del camuffamento: i granchi decoratori, per esempio, utilizzano addirittura animali vivi come gli anemoni di mare per mimetizzarsi nell'ambiente circostante.
Le tracce più antiche di questo comportamento erano state osservate, fino ad oggi, in alcuni fossili provenienti dalla Repubblica Dominicana, ma ora il nuovo fossile spagnolo retrodata notevolmente il mimetismo degli insetti, almeno al Cretaceo superiore.
Engel ha raccontato che quando lo studente di dottorato Ricardo Pérez de La Fuente, dell'Università di Barcellona, ha scoperto il fossile nell'ambra, lui e Ricardo sono rimasti esterrefatti: "Una cosa è strisciare e lasciare che le cose si attacchino sopra, altra cosa invece è selezionare i materiali dal proprio ambiente per metterseli sulla schiena. Per una piccola larva si tratta di comportamento veramente complesso".
Il pacchetto di spazzatura rimasto sepolto con il suo spazzino è composto solamente dai tricomi della felce, ossia i piccoli peli che danno alle felci quell'aspetto un po' lanuginoso.
"Probabilmente la larva era anche molto selettiva nella scelte delle cose da mettere sul dorso", ha aggiunto Engel. "E dal momento che la comparsa dei Crisopidi risale almeno al Giurassico finale, è possibile che esistesse una forma ancora più primitiva di questo tipo di mimetismo".






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