Sono già visibili, ma il picco dello sciame di meteore si avrà nella notte di sabato 17. Si potrà vederne qualcuna anche nei giorni a seguire. La visibilità quest'anno è ottimale grazie all'assenza di Luna.
Un cielo buio e senza Luna dovrebbe assicurare uno spettacolo particolarmente nitido nella notte tra sabato e domenica, quando lo sciame meteorico delle Leonidi raggiungerà il suo picco. Astrofili e curiosi dovrebbero essere in grado di osservare anche le meteore più deboli, fino a un massimo di circa venti ogni ora.
Le Leonidi sono chiamate così perché sembrano provenire dalla costellazione del Leone, che nell'Emisfero Settentrionale in questo periodo dell'anno sorge verso la mezzanotte ed è alto in cielo a est attorno alle 3 del mattino. Come la maggior parte degli sciami meteorici, le Leonidi si generano quando la Terra attraversa le tracce di polvere di una cometa, in questo caso la Tempel-Tuttle, che più o meno ogni 33 anni compie un'orbita completa intorno al Sole. Quando la cometa si avvicina al Sole, lo scioglimento dei ghiacci rilascia frammenti di polvere, la maggior parte dei quali non più grandi di granelli di sabbia.
Durante una pioggia di meteoriti, la Terra "è come una macchina che in autostrada sfreccia attraversando una nube di insetti: il parabrezza della vettura colpisce gli insetti lasciando striature sul vetro" spiega Ben Burress, astronomo al Chabot Space and Science Center di Oakland, in California. "Se invece si guarda fuori dal finestrino posteriore della macchina non sarà possibile vedere nessuna traccia sul vetro, perché quella è la direzione da cui la macchina proviene."
Quest'anno le Leonidi ci dovrebbero regalare un buono spettacolo grazie all'assenza di Luna. Ben altra cosa, tuttavia, è stata l'ultima grande tempesta di Leonidi, quella del 2002, che ha visto una pioggia di 3.000 meteore all'ora durante il picco. Il vero capostipite di tutti gli sciami meteorici, alla base del culto delle Leonidi tra gli appassionati, rimane però quello del 1883 quando ben 100.000 stelle cadenti caddero in un'ora.
"Da allora l'ultimo grande sciame è stato quello del 2002. Ora dovremmo essere in un periodo di relativa tranquillità" secondo Burress, almeno fino a quando la cometa Tempel-Tuttle non si avvicinerà di nuovo al sole tra una ventina d'anni.
In generale, "è incredibile pensare che questi pezzi di polvere siano spesso resti di materiali provenienti dalla formazione del sistema solare, catturati dalla cometa e trasportati nella nostra regione del sistema solare" aggiunge Burress. "Si tratta spesso di frammenti vecchi 4, 5 milioni di anni, e li vediamo vaporizzare in un lampo!"
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