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2 Aprile 2001 ARCHEOLOGIA
The Guardian
I monumenti antichi necessitano di restauri ad alta tecnologia
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Silbury Hill nel Wiltshire, uno dei siti preistorici più spettacolari ed intriganti al mondo è a rischio di crollo.

E´ necessario intervenire urgentemente con una soluzione di alta tecnologia ingegneristica per affrontare le disastrose conseguenze di uno degli inverni più umidi che le statistiche ricordino, e i risultati di secoli di curiosità attorno alla più grande collina artificiale d´Europa.

Il monte, che si trova nella zona dei grandi circoli di pietre di Avebury, ha un´età di 47000 anni, ma gli archeologi non hanno idea del perché sia stato eretto.

Si stima che siano state impiegate enormi quantità di frantumi di pietra calcarea e terra, e che vi sia voluto un secolo per portarlo a completezza, ma il motivo rimane un enigma.

A dispetto della ricchezza di leggende, inclusa quella di un grande re seppellito sul dorso di un cavallo, non è stata mai trovata traccia di alcuna camera o sepolcro.

Uno condotto scavato nel 18° secolo da archeologi dilettanti è crollato lo scorso anno, e nonostante sia stato parzialmente riempito con terra e pietrisco, si è fatto ancora più ampio.

Successive fratture sono state individuate nel corso dell´inverno passato e gli archeologi adesso temono che il monte, che è pieno di altri buchi e gallerie, sia pericolosamente instabile.

"Le cose non vanno bene" dice Amanda Chadburn, un ispettore di monumenti antichi dell´English Heritage. "Tutto questo ci preoccupa. Potremmo forse pensare di riempire semplicemente i condotti e di riempire i buchi, ma i nostri ingegneri sostengono che questa tecnica possa essere ancora più dannosa, e rendere il complesso ancora meno stabile."

La Chadburn ed il suo team hanno scalato la collina per raggiungere la cima, a 40 metri di altezza, ogni settimana per tutto l´inverno al fine di monitorare le condizioni della struttura.

"Potremmo trovarci in presenza di una sorta di formaggio Svizzero, pieno di buchi che non possono essere visti dal di fuori, ed il pericolo è che l´intera struttura potrebbe arrivare ad implodere" ha riferito Elspeth Henderson, dell´English Heritage.

L´English Heritage pensa di svolgere un´attenta disamina sismica, normalmente usata per i maggiori progetti ingegneristici, che coprirebbe l´intera collina di una rete di monitor collegati ai computer, e produrrebbe così una immagine tridimensionale dei 21000 metri quadrati di ampiezza della collina, rivelando le aree più a rischio e mappando per la prima volta ogni tunnel e vuoto al suo interno. Sarebbe la prima volta in cui tecniche di questo genere vengono applicate ad un sito archeologico.

Ogni lavoro di riparazione probabilmente dovrà essere fatto per mezzo di elicotteri, non solo per via dell´instabilità, ma perché il sito è stato ufficialmente catalogato di speciale interesse scientifico.

Quel che c´è di positivo è che l´analisi tomografica potrà finalmente rispondere alla domanda se esista o meno una camera sepolcrale nella più famosa piramide d´Europa.